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ALLUVIONE IN SPAGNA: ARRIVANO NUOVI DATI ANCORA PIÙ ABERRANTI E LE PRIME ATTRIBUZIONI DELL’EVENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 02 Novembre 2024 19:15

ALLUVIONE IN SPAGNA: ARRIVANO NUOVI DATI ANCORA PIÙ ABERRANTI E LE PRIME ATTRIBUZIONI DELL’EVENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Mappa Aemet sull'accumulo delle precipitazioniC’è un nuovo dato pluviometrico ancor più rappresentativo per dare l’idea, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di che cosa è successo in Spagna martedì 29 ottobre. La stazione meteorologica di Turìs, una località che si trova a circa 40 km a ovest di Valencia, ha registrato un totale pluviometrico di 641 millimetri.

Questo dato ci permette per comprendere ancor di più quanto sia stato estremo all’ennesima potenza il temporale autorigenerante che è stato responsabile di questa catastrofe. Basti pensare che la pluviometria annuale di questa stazione è, per la climatologia, di circa 475 millimetri e che questa quantità di pioggia, martedì 29 ottobre, è caduta in tre ore e venti minuti. Ribadiamo: in tre ore e venti minuti è caduta la pioggia che normalmente dovrebbe cadere in un anno. L’AEMET fa anche sapere che quel valore medio pluviometrico annuale è all’incirca anche la pioggia che a Turìs è caduta tra gennaio 2023 e settembre 2024: per l’esattezza, i millimetri registrati sono stati 446.

Ci troviamo quindi di fronte a due situazioni diametralmente opposte perché la pioggia che normalmente dovrebbe cadere in un anno è caduta prima in ventuno mesi e poi in tre ore e venti minuti.Guardando al rateo di pioggia, sono anche caduti 42.0 millimetri in dieci minuti e 179.4 millimetri in un’ora: per il valore orario si tratta di un «record storico assoluto» che batte il precedente, fissato a 159.2 millimetri e registrato il 19 ottobre 2018 a Vinaròs, nella provincia di Castellon, sempre nella regione di Valencia. I 641 millimetri superano così di gran lunga i 491 millimetri di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi per un'altra località e che abbiamo ritenuto essere già un dato aberrante per il fatto che questa pioggia, anche in questo caso appartenente a una media annuale, è caduta in appena otto ore.

È inevitabile, a questo punto, chiedersi se il cambiamento climatico ha potuto influenzare l'intensità del fenomeno. A tal proposito, in un’analisi pubblicata giovedì dall’Organizzazione Meteorologica mondiale (link al primo commento), un gruppo di climatologi dell’ente - che si occupa di pubblicare studi di attribuzione degli eventi più estremi al riscaldamento globale - è arrivato a una prima conclusione secondo cui «le precipitazioni (cadute in Spagna) sono state circa il 12% più abbondanti e due volte più probabili rispetto al clima preindustriale, più freddo (rispetto al clima attuale) di 1.3°C».



Dal canto suo, il giorno dopo la pubblicazione di questo studio l’Agenzia meteorologica spagnola ha affermato che nei prossimi mesi sarà valutato con maggiore precisione il ruolo che il cambiamento climatico ha giocato nel contribuire alla violenza dell’episodio e, citando alcuni studi che attestano un aumento delle piogge torrenziali di breve durata anche in Spagna, ha infine concluso che… «non è possibile che la temperatura dell’aria e del mare aumenti e tutto il resto rimanga uguale. Siamo in un pianeta più caldo con più energia disponibile».

Nota: articolo revisionato in data 2 novembre 2024, ore 19:12, a seguito dell'ultimo aggiornamento sul dato definitivo di Turìs.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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