NEI PROSSIMI GIORNI SCAMPOLI D’ATLANTICO SU PARTE DEL NORD, MENTRE ALTROVE CONTINUERÀ IL DOMINIO ANTICICLONICO
NEI PROSSIMI GIORNI SCAMPOLI D’ATLANTICO SU PARTE DEL NORD, MENTRE ALTROVE CONTINUERÀ IL DOMINIO ANTICICLONICO
Una trottola ciclonica è parcheggiata sul vicino Oceano Atlantico ed è associata a un sistema nuvoloso che interessa in particolare la penisola iberica e la regione francese. È lei la responsabile della fase stabile e mite che sta interessando le nostre regioni e buona parte del continente europeo centro-orientale perché, come abbiamo detto nelle precedenti analisi, questa circolazione pilota verso di noi aria calda subtropicale che rende stabile la colonna atmosferica e causa temperature superiori alle medie stagionali. Nei prossimi giorni questa situazione a grande scala subirà una modesta modifica che finirà per condizionare il tempo di alcune aree del Nord Italia.
Ruotando su se stessa, la circolazione ciclonica andrà infatti a ridisegnare parzialmente lo schema barico sull’Europa occidentale (fig. 1, a sinistra), dove scorrerà un flusso umido e moderatamente instabile che andrà a indebolire la struttura anticiclonica nord africana lungo il suo bordo occidentale. Questo calo della pressione permetterà l’inserimento del ramo periferico del flusso atlantico anche su parte delle nostre regioni settentrionali e in particolare sul settore di Nord-Ovest, dove tra venerdì 21 e sabato 22 sono previste alcune precipitazioni (fig. 1, a destra).
Non essendo però presente un minimo di pressione al suolo perché le correnti umide e instabili si troveranno in pratica a scorrere sul bordo settentrionale di un promontorio, le precipitazioni finiranno per essere più probabili soprattutto dove il sollevamento orografico (stau) fornirà la spinta necessaria per costruire i moti verticali: saranno quindi i settori alpini, prealpini ed appenninici, limitatamente al Levante Ligure e alla Toscana settentrionale, a vedere probabilmente fenomeni un po’ più continui e organizzati. Queste condizioni atmosferiche potrebbero rinnovarsi anche nei giorni successivi, almeno fino all’inizio della prossima settimana.
La situazione a grande scala non è infatti destinata a cambiare più di tanto nei prossimi 5-6 giorni, ragion per cui potremmo ancora trovarci con parte del Nord sotto l’influenza marginale del flusso atlantico in risalita lungo il bordo occidentale del promontorio nord africano e quest’ultimo ancora ben saldo sulle nostre regioni centro-meridionali (fig. 2, a sinistra). Si tratterà quindi di una situazione che manterrà sempre attiva una risposta di aria calda proveniente dalle latitudini subtropicali e quindi che favorirà un allungamento della fase molto mite che ormai ci interessa da diversi giorni (fig. 2, a destra).
Infine, alcune considerazioni. L’analisi dell’evoluzione appena proposta denota come sia ancora il campo anticiclonico a decidere le sorti del tempo sul Mediterraneo anche a stagione autunnale che ormai possiamo dire inoltrata. Siamo ancora in un assetto barico di stampo simil-estivo, in cui possiamo dire che «una perturbazione si trova nelle condizioni di dover chiedere il permesso per entrare alle nostre latitudini». Ma il permesso le viene negato e viene al contrario appena concesso il passaggio di un flusso instabile periferico alla circolazione ciclonica principale che si limita ad avvicinarsi all'Europa occidentale, senza proseguire la sua corsa perché la corrente portante è debole e non ne permette l'avanzamento. Dovrebbe succedere il contrario, vale a dire che il flusso perturbato dovrebbe avere in mano le redini della dinamica ma pare che ancora non sia giunto il momento. Un momento che ancora non si vede in lontananza perché segnali in tal senso sono ancora ridotti al lumicino e quindi molto poco convincenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera