UNA FINESTRA SULL’OCEANO ATLANTICO PER SEGUIRE DANIELLE ED EARL
UNA FINESTRA SULL’OCEANO ATLANTICO PER SEGUIRE DANIELLE ED EARL
Nell’ultimo articolo abbiamo fatto cenno alla tempesta tropicale Earl. Ampliando gli orizzonti al settore atlantico centro-settentrionale possiamo osservare, grazie all’immagine da satellite (fig. 1), le condizioni attuali dei due sistemi tropicali. Nella scala Saffir-Simpson, Danielle è un uragano di categoria 1, registra una pressione minima al suo interno di 986 hPa e genera venti la cui velocità raggiunge i 120 km/h.
La tempesta tropicale Earl, nato come disturbo tropicale il 27 agosto a sud-ovest delle isole di Capo Verde, si trova attualmente a nord-est di Santo Domingo, registra al suo interno una pressione minima di 996 hPa e i suoi venti spirano ad una velocità di poco superiore ai 100 km/h. Questa figura ciclonica si intensificherà nei prossimi giorni e, evolvendo verso nord-est, potrebbe raggiungere all'incirca la posizione attuale dell’uragano Danielle.
Secondo le previsioni di ensemble multi-modello (fig. 2), entro le prossime 24 ore l’uragano Danielle tornerà ad essere una tempesta tropicale e nei giorni successivi continuerà a perdere gradualmente intensità e la fisionomia di una struttura tropicale. Earl, invece, evolverà probabilmente in un uragano di categoria 3 entro venerdì 9 settembre – diventando così uragano «major» – per poi attenuarsi rapidamente nelle successive 36-48 ore e tornare ad essere una tempesta tropicale.
Da una visione d’insieme dei due sistemi (fig. 3), partendo dalle traiettorie percorse per finire a quelle previste che cadono all’interno del cono di evoluzione, possiamo infine osservare come il loro spostamento verso latitudini più settentrionali comporti inevitabilmente l’indebolimento delle strutture cicloniche: è infatti piuttosto chiaro il confine (linea nera tratteggiata) oltre il quale le acque superficiali dell’Oceano Atlantico diventano più fredde e non sono più capaci di garantire la loro alimentazione tramite i flussi di calore e di umidità che invece sono ben attivi alle latitudini tropicali e sub-tropicali.
Fonte immagini:
Fig. 1: www.meteoblue.com
Fig. 2: www.tropicaltidbits.com
Fig. 3: https://zoom.eart
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera