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Portobuffolè: il "Gioiello" del Veneto

Splendida foto di Portobuffole'Tempo fa ho avuto la grande fortuna di visitare un vero gioiello, un piccolo "paradiso" del Veneto, in provincia di Treviso a me sconosciuto fino a qualche giorno fà: Portobuffolè...


Il turismo in Italia è una delle attività più redditizie del Paese (12% del PIL totale), grazie alle sue bellezze artistiche, storiche, archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche.

Spesso "snobbiamo" le bellezze paesaggistiche italiane, paradossalmente visitate da turisti d'oltralpe, rivolgendo lo "sguardo " a mete estere (senza nulla togliere a queste).

La "deliziosa" cittadina di Portobufolè con i suoi 801 abitanti (Fonte: Istat Popolazione residente al 31 dicembre 2010) e' tra i nove comuni veneti insigniti della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il marchio di qualita' turistico ambientale del Touring che e' destinato alle piccole localita' dell'entroterra che sidistinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualita'.

Per il turista la Bandiera Arancione e' un elemento di scelta che garantisce la possibilita' di vivere un'esperienza di qualita', alla scoperta di luoghi di cultura e tradizioni, fuori dai flussi turistici tradizionali.

Si entra in Portobuffole' dal ponte che immetteva alla Porta Trevisana e si arriva in Piazza Beccaro, una piazzetta con acciottolato circondata da bei palazzi. Dalla piazza si arriva in breve a Casa Gaia, una splendida dimora del Trecento in cui visse fino alla morte, avvenuta nel 1311, Gaia da Camino immortalata da Dante nel XVI canto del Purgatorio.

La Torre Comunale del X sec. e' l'ultima che resta delle sette antiche torri del castello. E' alta 28 metri e costruita in laterizio. Sull'orologio si trovava il buco dal quale i condannati erano calati nella sottostante prigione. La casa ai piedi della torre era un tempo il Palazzo del Governo.Sopra la porta del Monte di Pietà, fondato nel '500 dai Veneziani, vi e' un raro esempio di "leon in moeca", quello dall'aspetto terrificante che veniva rappresentato in tempo di guerra.

Il Leone di San Marco domina anche in Piazza Maggiore: qui vi erano gli uffici pubblici e risiedevano le famiglie più importanti. La Casa Comunale ha un'ampia loggia ed eleganti finestre a sesto ovale. Reca in facciata iscrizioni e stemmi cinquecenteschi dei podesta'.


Prima di diventare chiesa cristiana, il Duomo era una sinagoga ebraica. E' stato consacrato nel 1559 e restaurato più volte all'interno e all'esterno.All'interno si trovano un crocefisso ligneo del '400 di scuola tedesca, un pregiato altare ligneo in radica rossa opera di un artista locale (1983) e uno splendido organo della casa Callido di Venezia con 472 canne di zinco e stagno, costato nel 1780 la bella cifra di oltre 4000 lire oro venete.

Nei lavori di restauro dell'ex casa dell'Arcisinagogo, accanto al Duomo, e' apparsa una pietra con il candelabro ebraico a sette braccia e alcune lettere dell'alfabeto.Dalla piazza si arriva al "Toresin" e a Porta Friuli, dove campeggia, sopra l'arco esterno, un Leone di San Marco che inneggia ai "diritti e doveri dell'uomo e del cittadino". Il Ponte Friuli, costruito nel 1780 in pietra cotta, in sostituzione del ponte levatoio in legno, e' a due grandi arcate e fiancheggiato da sei eleganti poggioli. Qui sotto scorreva il Livenza.

Fuori del borgo, sono da vedere la Chiesa di San Rocco con la Madonna della Seggiola, una scultura lignea del 1524; Palazzo Giustinian, costruito nel 1695 dalla nobile famiglia veneta Cellini e poi passato ai Giustinian; l'Oratorio di Santa Teresa, edificato dai Cellini, ricco di stucchi e affreschi; la Chiesa dei Servi, consacrata nel 1505 (Fonte: marcadot.it).

Forse meglio di questo scritto, sarebbe la visita a questa "delizioso" borgo veneto, che "merita" veramente la nostra attenzione.Un sentito ringraziamento va al Primo cittadino di Portobuffolè che cortesemente si è "prestato" a farci da "cicerone" pazientemente, mostrandoci la Sua stupenda cittadina nelle sue Bellezze.Un grazie ancora..

Fabio Porro

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