AL VIA UN PERIODO FRESCO E A TRATTI INSTABILE CHE POTREBBE DURARE DIVERSI GIORNI
AL VIA UN PERIODO FRESCO E A TRATTI INSTABILE CHE POTREBBE DURARE DIVERSI GIORNI
Con l’ingresso di una linea temporalesca sul Nord-Est e con un drastico calo termico che nel tardo pomeriggio odierno ha portato a registrare temperature anche inferiori ai 10 °C sul Friuli Venezia Giulia (fig. 1), l’aria fredda ha cominciato ad affluire sull’Italia per andarsi a sostituire piuttosto velocemente alla massa d’aria subtropicale che è stata artefice di giornate eccessivamente calde per il periodo. Sta così per avere inizio una nuova fase meteorologica che sarà governata dalle correnti settentrionali, intenzionate a più riprese a raggiungere il bacino centrale del Mediterraneo perché qui saranno convogliate da un’ampia saccatura di origine artica che nei prossimi giorni andrà ad assumere una posizione quasi stazionaria.
Tra domani (mercoledì 17) e dopodomani (giovedì 18) la vasta conca depressionaria, attiva soprattutto alle quote superiori, estenderà la sua influenza a quasi tutta la nostra penisola (fig. 2). Sulla superficie isobarica di 500 hPa, cioè intorno a 5500 metri, il flusso settentrionale permetterà l’ingresso di due distinti nuclei di aria fredda aventi temperature oscillanti, a quella quota, tra i -20 e i -30 °C: il primo nucleo, giunto questo pomeriggio, scivolerà lungo il versante adriatico nella giornata di domani mentre il secondo, avendo una traiettoria più occidentale, entrerà sui nostri mari di ponente nella giornata di giovedì. Avere queste temperature in quota significa sperimentare condizioni termodinamiche favorevoli all’innesco di moti convettivi perché il profilo dell’atmosfera diventa particolarmente instabile.
Clima fresco e instabilità saranno quindi i protagonisti del tempo sulla maggior parte delle nostre regioni fin tanto la struttura di bassa pressione continuerà ad essere alimentata dalle correnti settentrionali e posizionerà la propria circolazione ciclonica anche sull’Italia. Non dobbiamo però aspettarci nubi e precipitazioni a tappeto perché, in genere, l’instabilità è una condizione dell’equilibrio atmosferico che dà i propri frutti prevalentemente a macchia di leopardo. Domani – mercoledì – queste condizioni instabili saranno più attive sulle aree interne del Centro-Sud, sul versante adriatico e tra Campania e Calabria tirrenica, dove ci aspettiamo un tempo molto inaffidabile in cui sarà altamente probabile la formazione, anche a più riprese nel corso del giorno, di rovesci e temporali con possibili grandinate associate (fig. 3). Nevicate sui rilievi appenninici a quote medie e sulle creste confinali alpine intorno ai 1000 metri. Sarà proprio il versante adriatico a sperimentare il calo termico più sensibile che sarà anche di 8-10 °C in meno rispetto al pomeriggio odierno. Temperature massime previste: tra 13 e 18 °C.
Con l’arrivo del secondo nucleo freddo, giovedì l’instabilità sarà più diffusa su tutto il Centro-Sud peninsulare e sulla Sardegna, sul Levante Ligure, in Emilia Romagna e a tratti anche sul resto del Nord (fig. 4). Si rinnoveranno così le condizioni per la formazione di rovesci e temporali anche grandinigeni, con la neve che in Appennino guadagnerà qualche centinaio di metri verso il basso per arrivare così a imbiancare il paesaggio localmente anche al di sotto i 900-1000 metri sui rilievi centro-settentrionali. Ancora nevicate sulle regioni alpine e in particolar modo sui versanti esteri fino a 700-800 metri. Ulteriore lieve calo delle temperature massime che saranno per lo più comprese tra 12 e 16 °C sulle regioni peninsulari e in Sardegna, fino a 17-20 °C in Sicilia.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera