LA DINAMICA E I FENOMENI DEL PASSAGGIO PERTURBATO CHE AVVERRÀ ENTRO DOMENICA
LA DINAMICA E I FENOMENI DEL PASSAGGIO PERTURBATO CHE AVVERRÀ ENTRO DOMENICA
Eccola, sul satellite (fig. 1), la perturbazione che nei prossimi giorni interesserà gradualmente la nostra penisola, apportando un significativo cambiamento del tempo dopo il lungo periodo stabile e particolarmente mite che ci sta accompagnando dai primi giorni della terza decade di gennaio. Il suo ingresso da ovest, sotto la spinta della correnti perturbate atlantiche, è proprio il segnale che ci mostra come il sistema nuvoloso non dovrà farsi spazio tra campi avversi di alta pressione ma, al contrario, riuscirà ed evolvere verso levante senza problemi lasciandosi annunciare da quella ventilazione di scirocco e di ostro che tanto serve per trasportare vorticità ciclonica e quindi per generare precipitazioni organizzate, diffuse e localmente intense. L’assenza di alte pressioni nel governare l’evoluzione atmosferica risulta evidente anche dalla tempistica con cui il fronte perturbato attraverserà le nostre regioni: ci vorranno infatti circa 72 ore – cioè da venerdì a domenica – per vedere all’opera le tre tappe del suo passaggio, dall’approccio al suo allontanamento passando per la fase più attiva.
D’altro canto, tutta l’Europa centro-occidentale si troverà inglobata in una vasta e fitta ragnatela di isobare disegnate attorno a un centro – il minimo depressionario – che per il pomeriggio di venerdì 9 si posizionerà con i suoi 965 hPa a ovest dell’Irlanda e che nelle ventiquattro ore successive si sarà spostato poco più a sud, dopo aver ripreso una quindicina di millibar (fig. 2). La lentezza dell’evoluzione dell’intero sistema allungherà quindi i tempi di esposizione al richiamo delle correnti meridionali a cui sarà esposta tutta l'Italia, sui cui mari di ponente il fronte freddo della perturbazione transiterà non prima del pomeriggio di sabato. Solo a questo punto, con il sopraggiungere di aria più fresca dall’Oceano, si potrà gradualmente uscire dalle condizioni più perturbate ed entrare in una fase tendente alla variabilità, prevista affacciarsi da ovest nel corso di domenica.
Si confermano così le condizioni autunnali in cui avverrà il passaggio delle nubi e delle precipitazioni di una perturbazione che avrebbe tutte le caratteristiche di una sua simile del mese di novembre: i fenomeni più diffusi e organizzati, tipici del settore caldo del sistema, si verificheranno con un’altezza dello zero termico troppo elevato per essere ormai alla fine della prima decade di febbraio, cioè alla fine del periodo dell’anno che dovrebbe essere statisticamente il più freddo. Fino a sabato sera, infatti, sul settore appenninico bisognerà salire tra i 2000 e i 2500 metri per trovare una temperatura di 0 °C, mentre sulle Alpi si potrà scendere fino a circa 1400-1600 metri sul settore occidentale (fig. 3): anche in quest’ultimo caso, si tratta di quote elevate per il periodo e quindi resterà elevata anche la quota delle nevicate che potranno determinare cumulate abbondanti solo in alta montagna.
Concludo questo intervento con un cenno proprio alla stima delle precipitazioni previste fino alla serata di domenica (fig. 4). La circolazione che accompagnerà la perturbazione concentrerà i fenomeni più significativi e abbondanti su tutti i versanti esposti ai venti meridionali: si potrebbero quindi superare i 100 mm tra alto Piemonte e alta Lombardia, sull'entroterra ligure, su Toscana settentrionale e sui settori di media e bassa montagna dei rilievi veneti e del Friuli Venezia Giulia. Piogge significative anche lungo il versante tirrenico e sulle terre assetate di Sicilia e Sardegna, specie sui settori occidentali centro-occidentali delle due isole. Fenomeni più irregolari, invece, lungo il versante adriatico e ionico. Neve a tratti anche abbondante sulle Alpi, mentre in Appennino qualche nevicata si potrà verificare solo alle cime più elevate. Temperature miti, in lieve calo solo da domenica. Venti da moderati forti meridionali, burrascosi sui crinali, e mari generalmente molto mossi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera