STABILITÀ E MITEZZA GENERALE, CON PICCHI TERMICI ANCHE DA PRIMAVERA INOLTRATA
STABILITÀ E MITEZZA GENERALE, CON PICCHI TERMICI ANCHE DA PRIMAVERA INOLTRATA
La ruota anticiclonica ha cominciato a girare sull’Europa sud-occidentale, esponendo in questo modo le nostre regioni a un flusso che in quota si orienta da nord-ovest e che trasporta verso il bacino del Mediterraneo aria molto mite di origine subtropicale (fig. 1). Le conseguenze che questa circolazione avrà nei bassi strati non saranno così scontate perché, come abbiamo detto nelle precedenti analisi, siamo in inverno e di conseguenza l’effetto del riscaldamento per compressione dall’alto verso il basso, che si attua proprio all’interno degli anticicloni dinamici come quello subtropicale nord africano, deve fare i conti con il ristagno dell’aria fredda nei bassi strati e quindi con le inversioni termiche che favoriscono la formazione di nubi basse e nebbie.
Per usare una metafora, è come se gli strati dell’atmosfera compresi tra il suolo e i primi 4-500 metri di altezza si trovassero sormontati da un coperchio che separa l’aria fredda presente sotto, più densa e più pesante, da quella calda e più leggera trasportata sopra dal campo di alta pressione. Solo dove la dinamica atmosfera permette che subentrino delle forzanti capaci di rompere queste inversioni è allora probabile che il riscaldamento possa propagarsi fino ai bassi strati: è il caso per esempio di Aosta dove nella giornata odierna, complici i venti di föhn, è stata raggiunta una temperatura massima di 23 °C ed è stato così superato di ben 17 °C il valore climatologico di gennaio.
Sarà questo anche il caso di domani, giovedì 25, per alcune regioni che si troveranno esposte ai venti di caduta, in discesa dai rilievi che si trovano alle loro spalle: Valle d’Aosta, Piemonte, ovest Lombardia, Sardegna orientale e meridionale, costa ionica e Sicilia centro-meridionale saranno probabilmente le aree dove sarà probabile raggiungere i 16-17 °C e puntare localmente anche a valori che potrebbero oscillare intorno ai 20 °C.
Si prevedono invece temperature massime per lo più comprese tra 11 e 15 °C sulle altre regioni ad eccezione della Pianura Padana centro-orientale dove si potrebbe restare anche di poco al di sotto dei 10 °C. Con il venir meno dell’effetto favonico, venerdì 26 le temperature saranno invece in calo al Nord-Ovest e, pur non presentando picchi marcatamente anomali, resteranno su valori superiori alle medie climatologiche come nel resto della penisola, dove la situazione non cambierà in modo sostanziale rispetto a giovedì.
Questo andamento termico ci accompagnerà ancora per molti giorni: le oscillazioni che registreremo qua e là giorno dopo giorno non dipenderanno quindi da un cambiamento della circolazione in grado di trasportare una nuova massa d'aria, ma sostanzialmente da come il respiro dell’anticiclone interagirà con la nostra orografia. Da sottolineare infine un altro aspetto importante che nei prossimi giorni andrà tenuto in considerazione: il peggioramento della qualità dell’aria nelle aree, come la Val Padana, in cui il rimescolamento è inibito anche per la conformazione morfologica. Quel coperchio che trattiene l’aria fredda nei bassi strati e favorisce le inversioni termiche diventa anche un tappo che intrappola le sostanze inquinanti nei bassi strati, incentivandone l’aumento della loro concentrazione.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera