ONDATA DI CALDO DI BREVE DURATA: DA GIOVEDÌ PASSEGGERA FASE INSTABILE SEGUITA DALL’ESPANSIONE DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE SULL’EUROPA OCCIDENTALE
ONDATA DI CALDO DI BREVE DURATA: DA GIOVEDÌ PASSEGGERA FASE INSTABILE SEGUITA DALL’ESPANSIONE DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE SULL’EUROPA OCCIDENTALE
Il promontorio nord africano è arrivato per portarci la prima ondata di calore di questa estate 2023, al debutto domani anche dal punto di vista astronomico con il solstizio che si verificherà alle 16:57 ora italiana. Come abbiamo avuto modo di scrivere nelle precedenti analisi, questa fase di caldo a tratti anche intenso sarà di breve durata perché già da giovedì un primo cambiamento del tempo si affaccerà sulle aree alpine e prealpine. La struttura subtropicale sarà infatti modellata dal transito di una modesta saccatura atlantica che tra venerdì 23 e sabato 24 giugno attraverserà tutta l’Italia, mostrandosi più attiva sul versante orientale della nostra penisola (fig. 1).
L’ingresso di aria relativamente più fresca troverà davanti a sé parecchia energia e di conseguenza sarà piuttosto elevata la probabilità di assistere alla formazione di fenomeni localmente anche di forte intensità man mano che il cavo d’onda si muoverà lungo la nostra penisola, da nord-ovest verso sud-est: avremo modo di dettagliare meglio questa evoluzione nel prossimo intervento, dal momento che su questo aspetto dell’evoluzione del tempo sussiste ancora qualche incertezza sulla tempistica e sulla localizzazione dei fenomeni in transito. Il cambio di massa d’aria determinerà comunque, tra venerdì 23 e domenica 25, un generalizzato e a tratti marcato calo delle temperature che torneranno ad oscillare intorno alle medie climatologiche del periodo, specie al Centro-Sud.
Il passaggio instabile aprirà successivamente le porte all’alta pressione atlantica perché già da domenica – e ancor più dall’inizio della prossima settimana – sarà probabile l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa occidentale (fig. 2). L’allungamento lungo i paralleli di questa figura barica imprimerà alle correnti che interesseranno il Mediterraneo centrale una debole componente settentrionale con una curvatura oraria del flusso a tutte le quote. L’aria subtropicale continentale, il cui limite è ben evidenziato dall’isoterma di 20 °C a 850 hPa (circa 1500 metri), si ritirerà così sull’entroterra nord africano e rimarrà a debita distanza dalla nostra penisola.
Bisognerà però vedere con quali caratteristiche si presenterà questa nuova fase atmosferica e in modo particolare se la figura anticiclonica andrà incontro a trasformazioni della propria struttura, vale a dire se in quota riceverà o meno – ed eventualmente in quale misura – contributi subtropicali provenienti dall’entroterra nord africano destinati in primo luogo alla penisola iberica: in tal caso le temperature sulle regioni centro-settentrionali si manterrebbero superiori alla media del periodo, ma ad oggi non è possibile stimare in che misura.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche allapagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera