IL CAMBIAMENTO DEL TEMPO SUL MEDITERRANEO CENTRALE VISTO CON LE SIGNIFICATIVE ANOMALIE DELLA CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA
IL CAMBIAMENTO DEL TEMPO SUL MEDITERRANEO CENTRALE VISTO CON LE SIGNIFICATIVE ANOMALIE DELLA CIRCOLAZIONE ATMOSFERICA
Nella descrizione delle condizioni meteorologiche parliamo spesso in questa pagina delle anomalie della circolazione atmosferica che caratterizzano il tempo dell’Europa e del bacino del Mediterraneo. Abbiamo per esempio più volte mostrato come la persistente espansione del campo anticiclonico subtropicale verso le nostre latitudini abbia tenuto lontane – e continui tutt'ora a farlo – le piovose perturbazioni atlantiche dal settore sud-occidentale del nostro continente, facendo sì che negli due ultimi anni sia diventata davvero problematica la fase di siccità per la sua estenuante persistenza.
Per quanto abbia assunto connotati di maggiore variabilità, anche il tempo che stiamo vivendo in questi giorni sta conservando in parte le vecchie abitudini, inquadrabili in un campo anticiclonico più robusto del normale (figura a sinistra) che riesce comunque a deviare il flusso perturbato principale verso latitudini più settentrionali. Quelle aree in arancione che includono proprio in nostro bacino centro-occidentale e l’Italia ci dicono infatti che la figura di alta pressione è adesso – come peraltro lo è stata quasi sempre – un po’ troppo spostata a nord rispetto alla posizione che dovrebbe avere in questo periodo dell’anno e che, statisticamente parlando, raggiunge localmente altezze di geopotenziale a 500 hPa (circa 5500 metri) dai valori significativamente anomali perché superiori alle due deviazioni standard positive (>+2 sigma).
È interessante fare altresì notare che entro i prossimi cinque giorni in quelle aree dove sono attualmente presenti queste anomalie il quadro sinottico si capovolgerà (figura a destra). L’ingresso della saccatura alimentata da aria fredda di origine artica si spingerà infatti molto a sud in latitudine, riuscendo a penetrare fin sull’entroterra tunisino e libico. All’inizio della prossima settimana, intorno a martedì 4 aprile, ci troveremo quindi le nostre regioni meridionali e le aree più a sud condizionate da un’anomalia opposta: la superficie di 500 hPa si abbasserà di 200-300 metri rispetto ai valori attuali e quindi raggiungerà soglie che, sempre statisticamente parlando, diventeranno questa volta significativamente anomale ma questa volta in senso negativo (<-2 sigma), specie sulle coste nord africane.
Questa evoluzione avrebbe quindi le carte in regola per mostrare il passaggio da una condizione significativamente anomala in «positivo» ad una significativamente anomala in «negativo» nelle aree interessate dal vistoso salto dell’anomalia e laddove, in generale, l’irruzione di aria fredda porterà in quota valori di temperatura decisamente bassi per inizio aprile: approfondiremo meglio proprio questo aspetto in un prossimo aggiornamento, non appena le soluzioni relative alle previsioni di ensemble del campo di temperatura a 850 hPa si saranno stabilizzate ancora un po’.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera