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AUTUNNO: DI NUOVO PUNTO E CAPO

Scritto da Andrea Corigliano Martedì 11 Ottobre 2022 11:00

AUTUNNO: DI NUOVO PUNTO E CAPO

Circolazione attesa dal 17 ottobre 2022Nel fine settimana l’autunno meteorologico giungerà al giro di boa. Dovremmo quindi avviarci verso una seconda parte di stagione in cui le caratteristiche tipiche di questo periodo dovrebbero prevalere nettamente sulle fasi di calma atmosferica. Non stiamo affatto cercando il freddo come magari si potrebbe pensare perché l'autunno non è sinonimo di ripetute irruzioni di aria artica o polare, ma di un treno di perturbazioni atlantiche destinato a transitare anche sul binario Italia.

Il periodo a cui andremo incontro nelle prossime settimane dovrebbe essere infatti favorevole, dal punto di vista climatologico, al passaggio di piogge organizzate in pianura e di nevicate importanti sulle Alpi a quote medio-alte perché è a partire dalla neve che dovrebbe iniziare a cadere con regolarità sui nostri rilievi alpini in questo periodo dell'anno che si gettano le basi per costruire un buono stato di salute dei nostri ghiacciai o di quel che ne rimane, dopo la sofferenza estiva che quest’anno è stata particolarmente lunga e difficile.

In quel labirinto in cui si muove la modellistica numerica per calcolare gli scenari di evoluzione, per gli ovvi motivi legati alla predicibilità dello stato atmosferico a lungo termine non possiamo sapere ora che cosa ci riserveranno le condizioni meteorologiche nel prossimo mese e mezzo, cioè nel periodo in cui l’autunno dovrebbe sfoderare tutti gli ingredienti più classici. Sappiamo però che, superato il giro di boa il prossimo 15 ottobre, il cammino autunnale di ritorno inizierà con buona probabilità in compagnia dell’anticiclone subtropicale e quindi della figura barica che si trova in perfetta antitesi con le caratteristiche della stagione che abbiamo appena presentato.

Ecco che allora, se guardiamo all’evoluzione delle ultime tre settimane e poi ci proiettiamo verso i prossimi dieci giorni, diventa facile comprendere come la prima tempesta equinoziale che ci ha interessati nella terza decade di settembre diventi solo una parentesi che si è aperta e chiusa in una… espressione in cui i segni delle operazioni della dinamica atmosferica sono stati e continuano ad essere dettati da altezze di geopotenziale che rimangono sostanzialmente su valori elevati e che nei prossimi giorni sono destinate ulteriormente a lievitare, proprio per l’apporto di nuovi contributi di aria mite proveniente dalle basse latitudini.



A partire dal fine settimana si prevede infatti l’avvio di uno schema sinottico che agevolerà l’irrobustimento della campana anticiclonica in area mediterranea perché il venir meno della spinta delle correnti zonali farà probabilmente arenare sul vicino Oceano Atlantico, in prossimità del settore occidentale europeo, una saccatura che andrà allungandosi dalle alte latitudini. Affidandoci all’approccio probabilistico pare infatti che l’ondulazione ciclonica possa trovarsi in difficoltà nell'evolvere verso levante, con l’incognita che si stacchi dal flusso perturbato principale e si trasformi in una goccia fredda.

Avremo modo di focalizzare meglio il quadro man mano che i nuovi aggiornamenti ci permetteranno di scendere un po’ più nel dettaglio della configurazione, anche se ad oggi si ha l’impressione di tornare punto e a capo perché pare che la stagione autunnale non riesca ancora a trovare una strada tutta sua e quindi a imporsi. Al contrario va per tentativi, è spesso disorganizzata e i peggioramenti potenzialmente produttivi, proprio come quelli che prendono in considerazione l’approccio da ovest di un cavo d’onda, sembrano assomigliare a bolle di sapone.

Concludo con una considerazione prettamente «editoriale». Sono consapevole che tra le righe di quanto scritto si legge la speranza che la stagione autunnale possa rientrare quanto prima nei propri ranghi quando invece la stragrande maggioranza dell’utenza spera invece che la stabilità atmosferica e la mitezza durino il più a lungo possibile perché sono valide alleate contro il «caro energia». Vado controcorrente? Probabilmente sì. Ma è l’approccio scientifico a imporre che sia il clima – e non il nostro portafoglio – il metro con cui misurare e valutare lo stato del tempo. Nel prossimo mese e mezzo ci giochiamo la stagione perché è questo il periodo in cui bisogna portare a casa il più possibile per quanto riguarda l’apporto nivale in quota e pluviometrico in pianura. Per quanto il tempo stabile e mite possa essere di aiuto, è bene non dimenticare che in questo periodo dell’anno e nei mesi avvenire la presenza di un campo anticiclonico alle nostre latitudini rappresenta un’anomalia della circolazione atmosferica nel momento in cui troppo spesso e troppo a lungo pianta la tenda sul bacino del Mediterraneo.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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