LINEA DI TENDENZA PER LA SETTIMANA DEL 21-27 OTTOBRE: PRESSIONE ATMOSFERICA IN AUMENTO, MA CON INSTABILITÀ LATENTE
LINEA DI TENDENZA PER LA SETTIMANA DEL 21-27 OTTOBRE: PRESSIONE ATMOSFERICA IN AUMENTO, MA CON INSTABILITÀ LATENTE
Si va attenuando l’ondata di maltempo che nella giornata di ieri ha pesantemente penalizzato soprattutto l’area ionica tra Sicilia e Calabria e poi l’Emilia Romagna e la costa settentrionale marchigiana dove, su alcune aree, sono caduti fino a 100-150 millimetri di pioggia che hanno causato allagamenti e inondazioni, con Agrigento e Bologna purtroppo alluvionate (fig. 1).
Se per il Nord Italia si andrà verso un miglioramento più deciso delle condizioni meteorologiche, per le estreme regioni meridionali bisognerà aspettare la giornata di martedì perché, ancora per le prossime 60-72 ore, la circolazione ciclonica chiusa a tutte le quote che si è isolata sui nostri mari meridionali continuerà a rendere il tempo instabile sull’area ionica, dove resterà più elevata la probabilità di avere temporali ancora una volta localmente intensi: sulla Calabria nella giornata odierna e sulla Sicilia orientale e reggino tra domani e martedì. La circolazione ciclonica si colmerà definitivamente sull’entroterra algerino, sormontata da un aumento della pressione atmosferica a tutte le quote che si farà strada da ovest già dalla giornata odierna con il contributo dell’Anticiclone delle Azzorre che si legherà alla figura anticiclonica di blocco presente sull’est europeo.
Il progetto di stabilizzare la colonna atmosferica alle nostre latitudini non sarà però portato del tutto a compimento perché, proprio sull’area mediterranea, il campo anticiclonico in quota non sarà particolarmente strutturato e, per via di una blanda circolazione a componente relativamente ciclonica che resterà presente in una situazione caratterizzata comunque da altezze di geopotenziale piuttosto elevate, potrebbe lasciare ancora attiva una certa instabilità latente (fig. 2, a sinistra). Osserveremo questa situazione anche nei bassi strati perché i massimi barici si porteranno a cavallo dell’arco alpino e ritroveremo la medesima blanda circolazione relativamente ciclonica anche al livello del mare (fig. 2, a destra).
Nel corso della prossima settimana, almeno fino a giovedì, aspettiamoci quindi un tempo governato da condizioni di generale variabilità, con temperature ancora di qualche grado superiori alle medie climatologiche del periodo: ci sarà spazio per ampie schiarite e fasi ampiamente soleggiate soprattutto sul Nord Italia, ma anche per annuvolamenti intensi che sul versante tirrenico centro-meridionale e sulle due Isole Maggiori determineranno ancora delle precipitazioni per lo più di debole o al più moderata intensità. Per quanto riguarda invece le condizioni meteorologiche attese sul finire della settimana, bisognerà seguire l’evoluzione di una nuova saccatura che, come una lama nel burro, potrebbe inserirsi tra la figura anticiclonica atlantica e quella europea e apportare un nuovo cambiamento del tempo a partire da ovest (fig. 3).
Le possibili soluzioni proposte oggi dalla modellistica numerica non sono ancora convergenti e, dall’analisi degli aggiornamenti odierni, spaziano da un passaggio marginale del cavo d’onda a nord delle Alpi – perché la saccatura verrebbe rapidamente incalzata dall’Anticiclone delle Azzorre – alla formazione di nuova goccia fredda che potrebbe isolarsi sui nostri mari di ponente. Per questo motivo, non è ancora possibile sciogliere la prognosi e dobbiamo aspettare i nuovi ricalcoli.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera