AL VIA UNA FASE DI CALDO ANOMALO PERSISTENTE SULL’EUROPA OCCIDENTALE
AL VIA UNA FASE DI CALDO ANOMALO PERSISTENTE SULL’EUROPA OCCIDENTALE
Ci avviamo verso un periodo di sostanziale calma piatta nella dinamica del tempo sull’Europa occidentale perché il segnale che emerge dal sistema probabilistico di ensemble non mostra cambiamenti significativi almeno per tutta la seconda decade di maggio. Si confermano, quindi, le due pulsazioni dinamiche del promontorio subtropicale che lasceranno spazio solo a qualche infiltrazione di aria umida e instabile in particolare sulle regioni settentrionali nel corso del prossimo fine settimana, quando la prima cresta dell’onda lascerà molto probabilmente il posto al secondo slancio meridiano della figura barica. Saremo quindi di fronte a un’evoluzione che andrà a dare forma, con buona probabilità, a una configurazione di blocco con le stesse aree che saranno investite a più riprese da flussi di aria calda in arrivo dal settore compreso tra l’arcipelago delle Isole Canarie e l’entroterra marocchino.
La stazionarietà della situazione atmosferica è ben inquadrata dalla previsione dello schema sinottico mediato su un periodo di cinque giorni: tra l’11-15 maggio (fig. 1) e il 16-20 maggio (fig. 2), non si scorgono infatti cambiamenti significativi nella posizione della cresta dell’ondulazione contenuta entro la linea rossa tratteggiata e destinata a interessare tutto il settore centro-occidentale europeo, Italia compresa.
La quasi stazionarietà del centro motore anticiclonico renderà così stazionaria anche la posizione del canale barico attraverso cui l’aria calda proveniente dalle latitudini subtropicali giungerà sul nostro continente, con il flusso principale che percorrerà la penisola iberica e la Francia. Nel corso dei prossimi dieci giorni su queste aree l’anomalia positiva di temperatura a 850 hPa (cioè a circa 1500 metri) potrebbe mediamente oscillare tra i 6 e 10 °C e quindi dare luogo ad una prolungata ondata di caldo anomalo per il periodo.
La persistenza di temperature più elevate rispetto al clima del trentennio di riferimento (1981-2010) riguarderà anche la nostra penisola che, esposta allo stesso segnale atmosferico, risentirà però in modo diverso dell’intensità dell’anomalia. In particolare, saranno probabilmente le regioni settentrionali e in modo particolare quelle del Nord-Ovest ad essere maggiormente esposte all’azione del riscaldamento che andrà invece scemando man mano che procediamo verso il Sud Italia, dove mediamente lo scarto positivo dalla norma sarà meno intenso e mediamente contenuto entro i 2-3 °C.
L’entità dell’anomalia termica sulle regioni settentrionali è ben osservabile focalizzando per esempio l’attenzione sugli scenari di ensemble, riferiti sempre alla temperatura a 850 hPa, previsti sulla verticale di Piacenza (fig. 3), dalla cui analisi si evince in modo piuttosto chiaro che fino al 20 maggio il segnale viaggi costantemente, secondo una prima stima, sui 4-6 °C sopra la media. Pur non trattandosi di scarti al momento eccessivamente elevati, è piuttosto evidente che andremo invece incontro al primo caso di anomalia termica positiva persistente della stagione calda: per intenderci, quel tipo di anomalia che pesa sul bilancio climatico mensile.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera