IL TEMPO PREVISTO PER NATALE (si fa per dire...)
IL TEMPO PREVISTO PER NATALE (si fa per dire...)
Mancano ancora dodici giorni al Natale. Che cosa possiamo dire oggi sul tempo atteso per questa festività? Ve lo svelo subito, senza usare mezzi termini: non possiamo dire nulla perché la prognosi è ancora riservata. Lasciatemi però spiegare il ragionamento su cui poggia questa risposta che, se ai più può apparire insignificante, è anch’essa una previsione perché è il frutto di una valutazione.
In poche parole, abbiamo chiesto alla modellistica numerica di simulare il tempo previsto per Natale partendo dallo stato in cui si trova attualmente il sistema atmosferico. Sarebbe un po’ come porre ai cervelloni di calcolo questa domanda: “Cara modellistica numerica, se io ti fornissi le condizioni atmosferiche in atto oggi (domenica 13 dicembre) su tutto il globo, tu saresti capace di calcolare un quadro evolutivo affidabile per il 25 dicembre”? La risposta è stata: “Non lo so, ci possiamo provare ma la vedo alquanto difficile perché mancano ancora dodici giorni”.
Perché questa risposta che denota così tanta incertezza? Perché quel sistema atmosferico che si vuole simulare fino a distanze temporali così lunghe è un sistema COMPLESSO, CAOTICO e SENSIBILE ALLE CONDIZIONI INIZIALI, cioè a quelle condizioni che io fornisco oggi per conoscere lo stato futuro del tempo del 25 dicembre. Detto in altre parole, essere “sensibile alle condizioni iniziali” significa che l’atmosfera è un sistema che soffre molto… il solletico, tanto da avere molto spesso reazioni spropositate proprio a lungo termine: sarebbe come dire che basta sfiorarla con una piuma e si mette a ridere a crepapelle quando le previsioni arrivano a lunga scadenza.
Per colpa dell’effetto di una piuma non riusciamo quindi ancora ad avere una previsione attendibile per questa data così importante. Perché quella piuma, all’interno del sistema atmosferico simulato, si presenta come delle piccole variazioni dello stato iniziale dell’atmosfera che vengono opportunamente create e sommate allo stato iniziale osservato proprio per capire il momento in cui, nell’evoluzione futura calcolata, la reazione diventa spropositata e l’atmosfera si mettere… a ridere senza riuscire più a controllarsi. Lo stato di oggi, 13 dicembre, viene così leggermente modificato e, nello specifico, si creano in questo caso 30 stati iniziali da cui far partire 30 evoluzioni parallele che andranno a formare altrettante previsioni per il 25 dicembre.
Dal momento in cui queste 30 previsioni diventano sempre più diverse una dall’altra – in gergo tecnico si dice che “divergono in maniera significativa” – vuol dire che abbiamo raggiunto il limite temporale massimo entro cui la previsione a grande scala può essere ritenuta sufficientemente affidabile. Ecco, a oggi questo limite arriva al 20 dicembre, mentre oltre questa data ancora la confusione diventa ancora più evidente e… la risata diventa molto fragorosa. E infatti, come si può vedere dai 30 scenari per Natale calcolati oggi e riportati in figura, ciò che abbiamo di fronte è l’espressione più autentica e vera del sistema caotico quale è proprio quello atmosferico: sembra uno scarabocchio di un bambino che per la prima volta impugna i pastelli colorati facendo scorrere la loro punta su un foglio bianco.
In parole povere, usando un’espressione a cui spesso faccio riferimento nelle analisi, da questi 30 scenari non emerge ancora un segnale dominante, cioè una prima bozza di un disegno barico su cui è possibile iniziare a costruire le fondamenta di una previsione che regga, cioè che sia affidabile, per il 25 dicembre. Bisogna quindi aspettare: questo è quanto ci suggerisce il metodo scientifico applicato alle previsioni meteorologiche.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche sulla mia pagina dedicata alla meteorologia. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera