TEMPERATURE AL DI SOTTO DELLA MEDIA ALMENO FINO A METÀ MESE
TEMPERATURE AL DI SOTTO DELLA MEDIA ALMENO FINO A METÀ MESE
L’autunno è arrivato, annunciato dal passaggio di due distinte perturbazioni tra lunedì 4 e mercoledì 6 ottobre.
L’ingresso della nuova stagione non è però avvenuto secondo la classica evoluzione da ovest verso est di una saccatura a indicare l’abbassamento di latitudine del flusso perturbato atlantico, bensì con l’isolamento sul Mediterraneo centrale di una goccia fredda staccatasi alla coda del cavo d’onda che ha accompagnato il transito del secondo sistema nuvoloso nella giornata di mercoledì scorso.
L’unione, a foggia di ponte, tra l’Anticiclone delle Azzorre e un analogo campo di alta pressione sulla Russia ha poi isolato questa circolazione secondaria sulla verticale della nostra penisola che risulta ancora interessata da una sostenuta ventilazione a rotazione ciclonica e che quindi vede i versanti adriatici e le regioni meridionali essere maggiormente esposte alle precipitazioni più estese e organizzate, portate dall’interazione del flusso orientale con il versante appenninico che si trova sopravvento.
Questa dinamica atmosferica, responsabile tra l’altro di un calo termico che ha interessato tutte le regioni e che è risultato a tratti anche sensibile, continuerà almeno fino all’inizio della prossima settimana perché proprio lungo il fianco meridionale del canale anticiclonico edificato dall’Oceano Atlantico alla Russia sta scivolando con moto retrogrado – cioè da est verso ovest – un nuovo impulso che è previsto giungere nel corso della giornata di domenica 11 ottobre sulla penisola balcanica e da qui estendere la sua influenza al versante adriatico e al Meridione (figura 1).
Si tratterà di un’evoluzione che manterrà così attive su queste regioni condizioni di instabilità, con precipitazioni a prevalente carattere di rovescio e occasione ancora per qualche temporale.
Con il nuovo apporto di aria molto fresca la temperatura seguiterà quindi a mantenersi su valori inferiori alle medie climatologiche, dando così modo alla nostra penisola di sperimentare un periodo piuttosto lungo caratterizzato da una significativa anomalia termica con il segno negativo: farà quindi più freddo del normale per un tempo più lungo rispetto a quanto ci hanno recentemente abituato le irruzioni fugaci in arrivo dai quadranti settentrionali.
Entro metà della prossima settimana, infatti, il nostro tempo potrebbe ancora essere interessato da un secondo impulso di aria fredda, proveniente questa volta da nord-ovest e legato alla probabile formazione di una saccatura in evoluzione tra lunedì 11 e mercoledì 13 ottobre verso la regione balcanica.
L’Italia si troverebbe nel mezzo tra il cavo d’onda in transito a est e un promontorio in rimonta a ovest che comunque la esporrebbero ancora una volta a una circolazione settentrionale.
Vista la distanza temporale, sussistono ancora delle incertezze su una possibile fenomenologia associata al passaggio della saccatura, mentre sarà alquanto probabile che almeno fino a metà mese tutte le nostre regioni saranno accumunate dall’avere temperature inferiori alle medie, con scarti più significativi lungo il versante adriatico dove, rispetto alla climatologia del trentennio 1981-2010, l’anomalia negativa è stimata mediamente intorno ai 5/6 °C a circa 1500 metri di quota (figura 2).
Per il momento non si scorge alcun segnale robusto su una apertura del canale perturbato atlantico dalla porta occidentale, certamente più consono alla stagione autunnale tipica del Mediterraneo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera