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NEI PROSSIMI 7 GIORNI 3 GOCCE FREDDE POTREBBERO SCARDINARE IL CAMPO ANTICICLONICO SULL’EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE E APRIRE UNA NUOVA FASE

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 25 Novembre 2020 00:00

NEI PROSSIMI 7 GIORNI 3 GOCCE FREDDE POTREBBERO SCARDINARE IL CAMPO ANTICICLONICO SULL’EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE E APRIRE UNA NUOVA FASE

Campi medi geopotenziale e anomalia 28 e 29 novembre 2020 didattica di Sabato 21 Novembre 2020L’evoluzione meteorologica attesa nei prossimi sette giorni sul Mediterraneo e sull’Europa centro-occidentale potrebbe delineare un cambiamento dello stato del tempo verso quel dinamismo atmosferico che novembre ci ha negato. L’ultimo mese dell’autunno meteorologico, come abbiamo potuto osservare, è stato infatti dominato da un campo anticiclonico che ha permesso solo a due perturbazioni degne di tale nome di attraversare la nostra penisola, accompagnandosi peraltro a circolazioni cicloniche di modesta entità subito incalzate da un nuovo aumento dei valori del campo barico da ovest.

Entro domenica 29 novembre, tuttavia, sullo scacchiere europeo l’atmosfera posizionerà molto probabilmente tre pedine chiave che potrebbero dapprima destabilizzare e poi scardinare proprio quella stabilità atmosferica che alle nostre latitudini ha dominato la scena delle ultime settimane. Tenendo conto del grado di affidabilità attuale degli scenari calcolati dalla modellistica numerica, cerchiamo allora di descrivere a grandi linee l’evoluzione che a potrebbe far cambiare il nostro stato del tempo, facendolo virare verso condizioni più dinamiche e magari consone all’avvio dell’interno meteorologico, il cui debutto è come sempre fissato per il 1° dicembre.Attualmente, l’attore più importante che è salito sul palcoscenico europeo e su cui dobbiamo puntare i riflettori è una saccatura alimentata da aria fredda di origine polare marittima in fase di approccio alle coste occidentali del nostro continente.

L’ondulazione, come avevamo già accennato nell’ultimo aggiornamento, evolverà nelle prossime 36-48 ore in una goccia fredda che andrà a posizionarsi tra la penisola iberica e l’entroterra algerino-marocchino, isolando in tal modo una circolazione chiusa di bassa pressione maggiormente definita alle quote superiori. Il taglio della saccatura e la conseguente formazione di questa circolazione ciclonica secondaria avverrà per opera della spinta da ovest dell’Anticiclone delle Azzorre, la cui cresta risulterà molto probabilmente schiacciata a sua volta da una nuova ondulazione della corrente a getto che prenderà forma tra il Canada e la Groenlandia tra domani (giovedì 26) e venerdì 27 novembre. Sotto il peso del nuovo cavo d’onda in costruzione, questo impulso anticiclonico dovrebbe però trovare la forza di raggiungere la penisola scandinava e di staccare da qui un nucleo di aria artica, spingendolo verso il continente. Siamo così arrivati al quadro sinottico previsto per le prime ore di sabato 28 novembre e qui delineato in figura 1, in cui si riconoscono la goccia fredda (a) sul Mediterraneo occidentale, il nucleo freddo (b) sul settore più occidentale del bassopiano sarmatico e la nuova saccatura nord atlantica in avvicinamento all’Europa sud-occidentale.


Sarà l’evoluzione a goccia fredda (c) di questa nuova ondulazione a spingere in modo più deciso verso la nostra penisola la circolazione ciclonica (a) che sarà responsabile del ritorno delle piogge sulla maggior parte delle nostre regioni proprio nel fine settimana (figura 2), ma con i primi fenomeni in via di intensificazione già nel corso di venerdì 27 a partire dalla Sardegna che per prima sarà maggiormente esposta agli umidi venti sciroccali richiamati dalla depressione in avvicinamento dal Mediterraneo occidentale: in particolar modo, le precipitazioni più organizzate e intense stimolate dall’interazione del flusso umido con l’orografia sono previste in particolar modo sulla costa orientale.

Per il momento, il nucleo freddo (b) dovrebbe rimanere in una posizione quasi stazionaria in quando potrebbe dapprima essere riagganciato dal flusso perturbato atlantico e poi nuovamente isolato in una nuova goccia fredda, questa volta in una posizione più sud-occidentale rispetto alla precedente: bisognerà a questo punto vedere se ed eventualmente quali influenze potrebbe avere sul tempo dell’Italia. La stessa sorte spetterebbe anche alla goccia fredda (c) che fino ai primi di dicembre non dovrebbe muoversi di molto da questa posizione. La resistenza del campo anticiclonico, a questo punto, potrebbe essere messa in crisi da una nuova ondulazione perturbata in espansione meridiana in Oceano Atlantico che potrebbe unirsi alla circolazione ciclonica secondaria (c) a attirare a se il nucleo freddo (b) stimolandone un moto retrogrado, cioè facendolo muovere verso ovest: si creerebbero così i presupposti sul Mediterraneo occidentale per creare una buca di geopotenziale che esporrebbe l’Italia a correnti perturbate di origine atlantica. Analizzeremo questa evoluzione passo dopo passo nel corso dei prossimi interventi, aggiustando il quadro sinottico alla luce dei nuovi aggiornamenti dei modelli numerici che continueranno come sempre a rendere più affidabile la previsione man mano che l’orizzonte temporale di questa si accorcerà sempre di più. Per il momento ci concentreremo sugli aspetti salienti del tempo previsto per il fine settimana che dettaglieremo nel prossimo articolo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera


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