OTTOBRATA ALLE PORTE
OTTOBRATA ALLE PORTE
Le condizioni meteorologiche attese nella prossima settimana saranno caratterizzate, come abbiamo detto nell’ultimo aggiornamento, dall’espansione in quota del promontorio nord africano che tenderà a stabilizzare sempre di più la colonna atmosferica che grava sul bacino centrale del Mediterraneo. Al suolo, questa struttura sarà associata a un campo di alta pressione i cui massimi sono previsti collocarsi tra l’Italia e i vicini Balcani.
Da lunedì 19 a venerdì 23, di conseguenza, la dinamica atmosferica di casa nostra attraverserà una fase di stallo e il tempo da un giorno all’altro non mostrerà sostanziali variazioni. Il flusso perturbato atlantico si muoverà percorrendo il ramo ascendente della vasta circolazione depressionaria che dalla penisola scandinava estenderà la propria influenza fino al settore atlantico prossimo alle Isole Azzorre, agevolando in questo modo il richiamo di aria mite dalle latitudini subtropicali destinato a interessare anche le nostre regioni.
Lungo il confine tra le due figure bariche bisognerà però tenere conto delle infiltrazioni di aria umida che si presenteranno sotto forma di annuvolamenti, a tratti anche consistenti e quindi associati eventualmente a qualche piovasco, specie dove il flusso meridionale andrà a interagire con l’orografia: questo scenario, destinato a diventare più probabile al Nord e sul versante tirrenico settentrionale nel corso della settimana, potrebbe poi sul finire del periodo essere associato al passaggio di una perturbazione che dovrebbe causare il cedimento del campo di alta pressione.
Aspettiamo però ancora qualche conferma prima di fornire ulteriori dettagli. Con l’arrivo di aria più mite rispetto a quella che ci ha interessato negli ultimi giorni avremo anche un rialzo delle temperature, specie nei valori massimi e in quota.
Siamo infatti in autunno e, grazie alla minore incidenza dei raggi solari che scaldano meno e per meno tempo rispetto a quando succede nei mesi estivi, avere l’espansione di un promontorio nord africano vuol dire tenere in considerazione le inversioni termiche (favorevoli alla formazione di nebbie e al ristagno degli inquinanti nei bassi strati) e mattinate che comunque saranno decisamente fresche perché si è dilatato il tempo che intercorre tra il tramonto e l’alba e questo fattore astronomico agevola la dispersione del calore verso lo spazio.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera