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TIMIDI SEGNALI DI CAMBIAMENTO, DISCUSSIONE SU EVENTUALE ARRIVO DI ARIA FREDDA TERZA DECADE DI GENNAIO

Scritto da Andrea Corigliano Domenica 12 Gennaio 2020 18:00

TIMIDI SEGNALI DI CAMBIAMENTO, DISCUSSIONE SU EVENTUALE ARRIVO DI ARIA FREDDA TERZA DECADE DI GENNAIO

Scenario atteso per il 22 Gennaio 2020Lo stallo atmosferico portato dalla presenza ingombrante dell’Anticiclone delle Azzorre caratterizzerà molto probabilmente il tempo anche della settimana entrante e ci accompagnerà al giro di boa di un inverno meteorologico che si sta rivelando latitante su tutta l’Europa, come ci viene indicato dal bilancio termico di questa prima parte della stagione in essere che è stata caratterizzata da temperature nettamente superiori alla media climatologica dell’ultimo trentennio. Date queste condizioni, diventa lecito chiedersi se entro la fine di questo mese l’atmosfera abbia in serbo un cambiamento di circolazione tale da far entrare il Mediterraneo in una fase meteorologica più dinamica e più fredda. Per rispondere a questa domanda dobbiamo vagliare le ipotesi calcolate a lungo termine e vedere se è possibile scorgere, tra i meandri del caos atmosferico, qualche timido segnale che vada in questa direzione, in modo da poterlo poi eventualmente seguire passo dopo passo fino a dettagliarlo sempre più nel caso il segnale stesso si dovesse irrobustire nei prossimi aggiornamenti.

Guardando allora per esempio fino alla data di scadenza dei 10 giorni (siamo al 22 gennaio), si può notare come il centro di calcolo europeo ECMWF abbia oggi elaborato per tale data uno scenario deterministico (immagine a sinistra) in cui si riconosce molto bene la forma di un’ondulazione del flusso qui evidenziato per comodità dalla linea in grassetto tratteggiata, con la cresta e il cavo dell’onda che diventano rispettivamente sede dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre (A) verso le alte latitudini e dell’allungamento verso l’Europa centrale di una saccatura artica (B), alimentata da aria gelida. A questo punto, sappiamo che la descrizione sinottica di questa configurazione barica è fine a se stessa e che a oggi non può rappresentare in alcun modo una previsione attendibile per il 22 gennaio, vista la distanza temporale che ci separa ancora da questa data. Cerchiamo, però, di cogliere in questo scenario tre segnali su cui poter lavorare da ora in poi in chiave probabilistica: la presenza di un’ondulazione del flusso (si veda sempre la linea tratteggiata in grassetto), una spinta meridiana dell’anticiclone delle Azzorre (A) e la presenza di una vasta depressione artica nei pressi della penisola scandinava (B).


Andiamo ora a vedere se questi tre segnali compaiono anche nella previsione media di ensemble, cioè nella previsione calcolata mediando le 50 previsioni calcolate in parallelo di cui è composto il sistema probabilistico (immagine a destra). Possiamo cogliere delle analogie? Sì, perché anche lo scenario medio contempla la formazione di ondulazioni del flusso e la presenza dei due ingranaggi barici – anticiclonico e ciclonico – in cui ad un timida spinta a settentrione del primo corrisponde un’uguale spinta verso sud del secondo. Se il segnale medio ricalca grosso modo il segnale dello scenario singolo, allora possiamo dire che proprio questo scenario non è isolato ma che si accompagna anche ad altri scenari simili che ricalcano grosso modo la stessa configurazione.

Ora, proprio perché il segnale dello scenario deterministico (previsione singola) viene ricalcato anche dallo scenario medio, non cadiamo in errore se dovessimo iniziare a prendere in considerazione questa dinamica e a vedere come i futuri aggiornamenti ricalcoleranno l’evoluzione attesa per l’inizio della terza decade di questo mese: non siamo ovviamente ancora nelle condizioni di poter sciogliere la prognosi perché il segnale ondulato è ancora molto confuso per via dell’elevata incertezza che lo accompagna, ma possiamo comunque avviare una discussione per vedere come andrà a finire.In parole più semplici, se paragonassimo questa configurazione barica a un colore, adesso noi ci troveremmo nelle condizioni di vedere se questo colore sarà confermato, per poi dare il tempo necessario alla modellistica numerica di concentrarsi a definire la sua tonalità.
Prossimo aggiornamento mercoledì 15: riproporrò le stesse immagini aggiornate in modo che si possa notare come in 72 ore di ricalcoli il modello del Centro Europeo avrà aggiustato il disegno barico.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera


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