Immagine Il satellite meteorologico più avanzato d'Europa è pienamente operativo
Finalmente operativo il primo satellite Meteosat di terza generazione (MTG) sviluppato da EUMETSAT. In occasione di questo importante traguardo, l'MTG-Imager 1... Leggi tutto...
Video rubrica Tempo al Tempo

Il VIDEO-METEO del Capitano Sottocorona

Iscriviti al nostro canale Youtube!

Immagine Webcam - Grassano (Matera)
Webcam Grassano, in provincia di Matera (MT), regione Basilicata. Di meteograssano
Webcam - Milazzo (Messina)
Webcam a Pace del Mela (ME) con vista verso il mare e Milazzo, regione Sicilia.
Immagine Spaghetti Ensemble di Reggio Calabria
Reggio Calabria e gli spaghetti Ensemble attesi dalle corse del modello GFS località per... Leggi tutto...
Immagine WRF RH 2m - Wind 10m (centro-nord)
Modello WRF-NMM con la tipica carta, qui per il Centro-Nord, dei venti previsti a 10 metri e... Leggi tutto...
Immagine SI CONFERMA DAL FINE SETTIMANA IL CAMBIO DI CIRCOLAZIONE, MA LA TEMPISTICA È AN...
Ci aspettano ancora giornate molto calde nel corso di questa settimana di questa terza decade di... Leggi tutto...
Immagine NEI PROSSIMI DIECI GIORNI TRE FASI METEOROLOGICHE SEGNERANNO IL TEMPO DELL’ITA...
L’evoluzione del tempo per i prossimi dieci giorni, su base degli ultimi aggiornamenti elaborati... Leggi tutto...

Le ultimissime dal Televideo RAI

Anteprima Televideo RAI

ESTREMI METEO OGGI. RETE LMT

Il parco dell'Etna e il deserto vulcanico

Il parco dell'Etna e il deserto vulcanico

Il parco dell'Etna e la nevePaesaggi incantevoli, meraviglia della Natura. Difficile trovare aggettivi per descrivere il complesso vulcanico più grande d'Europa. L’Etna, detto anche Mongibello (da Mungibeddu, che in siciliano significa 'a Muntagna) si è originato nel Quaternario ed è uno dei vulcani più attivi del mondo.

Le diverse eruzioni modificano incessantemente il paesaggio e vi sono quattro crateri sommitali: la Voragine e la Bocca Nuova, formate all'interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell'Etna (3330 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all'Etna si trovava il solo Cratere Centrale.

Peraltro l'Etna veniva considerato un vulcano prevalentemente effusivo, cioè caratterizzato soprattutto dall'emissione di colate laviche. Possono causare danni materiali, ma in generale non rappresentano una minaccia diretta per la vita delle 900 mila persone che vivono nelle zone potenzialmente a rischio. Tuttavia, studi recenti hanno rivelato che questo vulcano risulta capace di dar luogo anche ad una attività fortemente esplosiva, come l'eruzione pliniana del 122 A.C., e tale attività pare aumentata dalla fine degli anni 70.

L'ambiente è estremamente ricco e alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia magmatica e periodicamente soggette ad innevamento alle quote maggiori.

Il 21 giugno 2013 la XXXVII sessione del Comitato UNESCO, riunitasi a Phnom Penh, ha inserito il Monte Etna nell'elenco dei beni costituenti il Patrimonio dell'umanità.

Istituito nel 1987, il parco copre un'estensione di 59.000 ettari. La montagna apparecome un enorme cono nero. Alla sua base,estremamente fertile, prosperano numerosecolture di aranci, mandarini, limoni, olivi, agavi, fichi d'india, banani, eucalipti, palme, pini marittimi e viti. Tra la vegetazionespontanea, invece, particolarmente presenteè l'euforbia arborea. Sopra i 500 m crescono noccioli, mandorli, pistacchi, castagni, lasciando il posto alle querce più in alto, ma anche ai faggi, alle betulle e ai pini. Il paesaggio a tali quote è inoltre caratterizzato dalla ginestra dell'Etna.

Superati i 2100 m di quota ha inizio la zona desertica dove si trova lo spinosanto(Astragalus siculus), piccolo cespuglio spinoso, a cui spesso si trovano associate variopinte varietà endemiche di viole e altri fiori che popolano le pendici dei crateri secondari.

Verso le punte più elevate, la neve e la lava calda per lungo tempo impediscono la crescita di qualsiasi tipo di vegetazione macroscopica. È il cosiddetto deserto vulcanico.
 

Stampa