ECCO COME LA CATENA ALPINA FRENA UN’IRRUZIONE DI ARIA FREDDA
ECCO COME LA CATENA ALPINA FRENA UN’IRRUZIONE DI ARIA FREDDA
Nel trattare la linea di tendenza fino a metà mese abbiamo brevemente accennato al probabile passaggio sull’Italia di due cavi d’onda che dovrebbero influenzare il tempo della nostra penisola nel corso della prossima settimana. Abbiamo detto che questo tipo di dinamica atmosferica, guidata da correnti che in quota si disporranno mediamente dai quadranti nord-occidentali, ben si presta all’arrivo sul Mediterraneo di aria fredda di matrice polare marittima che avrebbe il merito di dare alle condizioni meteorologiche connotati più consoni alla stagione in corso, pur senza eccessi. Considerando allora le due saccature in probabile arrivo, alimentate proprio da questo tipo di massa d’aria, desidero cogliere questa occasione per mostrarvi come si comporta il baluardo alpino tutte le volte in cui interagisce con masse d’aria provenienti dalle latitudini settentrionali, in seno ad una circolazione depressionaria che riesce a entrare alle nostre latitudini. Prendendo le previsioni di insieme del campo di temperatura a circa 1500 metri di quota, possiamo osservare attraverso la simulazione da modello quanta aria fredda potrebbe giungere rispettivamente sul versante francese e su quello italiano delle Alpi occidentali.
Nel primo caso (figura a sinistra), le ventuno simulazioni del sistema probabilistico(*) mostrano in modo chiaro l’altalena termica a cui si andrà probabilmente incontro al di là delle Alpi tra il 9 e il 13 dicembre, con un primo calo di circa 10 °C, seguito da un aumento di pari intensità e poi ancora seguito a ruota da una nuova diminuzione che potrebbe essere ancora consistente. Per quanto riguarda invece il versante italiano (figura a destra), possiamo a mala pena inquadrare il calo termico legato al passaggio del primo cavo d’onda e notare che, grosso modo, risulta dimezzato quanto a intensità rispetto a quello atteso sull’altro versante. Circa gli effetti sul campo della temperatura portati dal passaggio della seconda saccatura, la situazione è invece ancora da decifrare vista la distanza temporale a cui ci stiamo spingendo. Al di là della conferma sull’evoluzione attesa per la prossima settimana, questi due casi possono comunque essere d’aiuto per comprendere come la catena alpina funzioni come una vera e propria diga capace di contenere gli effetti di tutte le masse d’aria fredda provenenti dalle latitudini settentrionali: si tratta di un fattore non trascurabile ai fini della previsione sulla nostra penisola.
(*) ogni linea colorata indicata con le frecce rappresenta una previsione, cioè una simulazione. Se le linee sono quasi sovrapposte tra di loro, allora vuol dire che tutte le simulazioni concordano sulla stessa previsione che di conseguenza diventa affidabile. Se invece le linee si differenziano e propongono così previsioni diverse, allora vuol dire che l’attendibilità della previsione è scarsa e quindi non si può sciogliere la prognosi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano