ECCO PERCHÉ SAREMO DESTINATI A SUBIRE UNA SEVERA ONDATA DI CALORE
ECCO PERCHÉ SAREMO DESTINATI A SUBIRE UNA SEVERA ONDATA DI CALORE
Da alcuni giorni fa molto caldo sulle regioni centro-meridionali; un po’ meno al Nord dove peraltro nelle ultime ventiquattro ore forti temporali, accompagnati localmente da rovinose grandinate, hanno smorzato la calura. Si sta trattando, tuttavia, di una breve parentesi che entro venerdì sarà definitivamente chiusa da una seconda e più intensa pulsazione del promontorio nord africano che si farà strada dal fine settimana: come abbiamo già detto, la struttura anticiclonica in fase di nuovo rinforzo avrebbe tutte le intenzioni di sospingere sul Mediterraneo centrale e sull’Italia aria rovente che sarà caratterizzata, sulla superficie di 850 hPa (circa 1500 metri di quota), da temperature per lo più comprese tra 24 e 30 °C. Si tratta di valori termici che solitamente stazionano sulla verticale del deserto sahariano e che invece troveremo traslati alle nostre latitudini, come se la libera atmosfera che sta sopra al Nord Africa si spostasse proprio sul nostro bacino.
Perché arriveremo a uno scenario così estremo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare innanzitutto un’occhiata alla circolazione generale prevista tra il vicino Oceano Atlantico ed i settori occidentali dell’Europa e dell’Africa settentrionale (fig. 1). A decidere lo spostamento delle masse d’aria sarà principalmente l’azione congiunta tra una vasta e ampia circolazione ciclonica presente sulla penisola scandinava e la figura anticiclonica delle Azzorre che si troverà a ovest rispetto alle isole omonime.
Questa collocazione permetterà all’aria fresca di origine atlantica di spingersi addirittura fino al 20° parallelo nord, ma una volta qui arrivata resterà bloccata nella sua evoluzione perché sull’area mancherà un gradiente barico sufficientemente intenso da permetterle di continuare a muoversi: in altre parole, la massa d’aria fresca entrerà in una sorta di vicolo cieco. Avere però quell’aria fresca in prossimità delle coste occidentali africane significherà stimolare la risalita di aria calda dal deserto verso nord e quindi verso il Mediterraneo: ma più a sud affonda l’aria fresca, più è forte la spinta che sollecita il pescaggio dell'aria subtropicale dal Sahara più interno.
Questo gioco atmosferico, che assomiglia molto al comportamento dei piatti di una bilancia, è facilmente visualizzabile nella collocazione delle anomalie di temperatura in quota, facendo sempre riferimento alla superficie isobarica di 850 hPa (fig. 2): si nota infatti molto bene il canale meridiano occupato dall’aria fresca che scende, bilanciato da quello occupato dall’aria calda che sale e che porterà sul Mediterraneo temperature, in media, fino a 10-12 °C sopra i valori climatologici del periodo. La situazione che va delineandosi acquisterà probabilmente connotati di blocco – e quindi di resistenza nell’evoluzione – proprio per la spinta verso sud che avrà l’aria fredda nel raggiungere latitudini così meridionali e per la difficoltà che poi questa avrà nel spostarsi da quella posizione o nell’essere sostituita.
La persistenza del quadro sinottico, unita a un trasporto di aria rovente, non potrà quindi che facilitare l’avvento di condizioni di caldo estremo diffuso, specie al Centro-Sud. Non bisognerebbe però meravigliarsi più di tanto perché si tratta di scenari che ormai sono noti agli studiosi del clima: la tendenza ad avere un rallentamento del flusso zonale che accentua gli scambi meridiani e che costruisce figure anticicloniche bloccanti a causa, principalmente, del fenomeno noto come «amplificazione artica».
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche allapagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera