ECCO L’ALBA DEL CAMBIAMENTO AUTUNNALE
ECCO L’ALBA DEL CAMBIAMENTO AUTUNNALE
Il cammino verso l’autunno comincia oggi. Comincia da una modesta perturbazione atlantica che con la sua parte più avanzata sta portando un aumento della nuvolosità alta e sottile sul settore occidentale della nostra penisola. Il sistema frontale, piuttosto indebolito perché facente parte di una circolazione ciclonica chiusa a tutte le quote e quindi non più alimentata da aria fredda, si muoverà verso levante e nella giornata di domani, domenica 20 settembre, accentuerà le condizioni di instabilità sulle nostre regioni centro-settentrionali.
I fenomeni, più probabili sui settori alpini e prealpini, al Nord-Ovest, nelle zone interne del Centro e in Sardegna, si svilupperanno sotto forma di rovesci e temporali, a testimoniare che saranno ancora i moti convettivi a distribuire in modo piuttosto irregolare le piogge come avviene di solito nei peggioramenti di stampo estivo. Ma a questa perturbazione non particolarmente consistente è stato affidato un compito ben preciso: spianare la strada a un cambiamento della circolazione più incisivo che si farà gradualmente strada nel corso della prossima settimana. Infatti, proprio grazie al passaggio di questo sistema nucoloso, il Mediterraneo centrale e il settore centro-occidentale europeo vedranno sulla propria verticale sgonfiarsi le superfici isobariche rispetto a quelle che sorvoleranno il vicino Atlantico, l’entroterra nord africano e l’Europa orientale.
In parole più semplici, è come se su questo ampio settore europeo l’atmosfera inizi a scavare una buca. Si andrà così a costruire, già entro lunedì 21, un’ampia circolazione depressionaria alle quote superiori, ancora non strutturata e piuttosto blanda, che darà il via al vero e proprio cambiamento dello stato del tempo. Le stesse superfici isobariche, in modo lento e graduale, continueranno infatti a sgonfiarsi sempre di più (la buca si farà sempre più profonda), inclinandosi verso un’ampia conca depressionaria che a foggia di saccatura comincerà a muoversi dalle latitudini artiche verso i settori centro-occidentali europei che saranno pronti ad accoglierla.
Da questa posizione il cavo d’onda raggiungerà probabilmente con la sua parte più avanzata il Mediterraneo centro-occidentale tra giovedì 24 e venerdì 25 settembre. Ecco che allora l’irrequietezza dell’atmosfera andrà aumentando già dai primi giorni della prossima settimana e le condizioni atmosferiche, passo dopo passo, saranno destinate ad attraversare tutta la gamma degli stati del tempo, dalla variabilità al possibile maltempo, questa volta di stampo prettamente autunnale, nel caso in cui la circolazione ciclonica in quota, impostata dalla saccatura artica in espansione meridiana, andrà a stuzzicare il baluardo alpino per dare vita, sottovento, a una ciclogenesi sul Golfo di Genova: dal momento che l’evoluzione nel suo disegno generale presenta ancora un margine di incertezza, non è ancora possibile stabilire con sufficiente affidabilità se questo scenario alla mesoscala si realizzerà o meno.
Avremo modo da lunedì di descrivere meglio questa complessa dinamica che ci traghetterà in un autunno che, casualmente, si mostrerà nello stato del tempo proprio nella settimana in cui la stagione farà il suo ingresso anche dal punto di vista astronomico. Se il buon Andrea Baroni fosse ancora in vita a condurre “Che tempo fa”, sono sicuro che ci avrebbe raccontato con passione, emozione, pacatezza e dovizia di particolari quella che lui avrebbe chiamato la prima “tempesta equinoziale”.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera