Un posto al Sole: come sarebbe il mondo senza...
A volte osserviamo distrattamente il mondo che ci circonda. Catturati da stress e problemi quotidiani, non ci rendiamo conto di come tutto intorno a noi cambi continuamente, di come si evolvono tutti quei fenomeni naturali che fanno della nostra Terra un pianeta così vivo e affascinante, come i fenomeni meteorologici che determinano il clima e quindi, in ultima analisi, la vita.
Spesso non ci si rende conto che quel clima che noi diamo per scontato è il risultato di lunghe evoluzioni e legato a precisi, quanto spesso delicati, meccanismi.
Tuttavia, chi è interessato e affascinato dai fenomeni atmosferici, o magari è solo curioso, si pone necessariamente domande su come funzionano questi meccanismi, su come i vari “ingranaggi” interagiscano tra loro dando luogo a certi fenomeni anziché ad altri, del perché il clima in una regione sia in un modo anziché in un altro; del perché, in sostanza, il tempo in un dato luogo e momento sia quello che è!
Per cercare di capire tutto questo proviamo a chiarire quei meccanismi, appunto, che stanno alla base delle fenomenologie atmosferiche, dai processi più macroscopici fino ad arrivare a quelli più minuti e apparentemente insignificanti.
Chiarire gli aspetti essenziali della Meteorologia, in una sorta di piccolo Bignami dell’atmosfera. Analizzare quegli eventi che rendono la Meteorologia non solo una disciplina fisico-matematica che si occupa dello studio dei fenomeni atmosferici, ma anche (e soprattutto) uno splendido mondo da scoprire e un’occasione che permette di arricchire oltre alla nostra cultura e il nostro sapere su ciò che ci circonda, la nostra capacità di “leggere” la poesia che vive dietro alle manifestazioni della Natura; perché, per dirla come Descartes all’inizio del suo trattato “Discorso sul metodo (1637)”: << Siamo naturalmente indotti ad ammirare le cose sopra di noi rispetto a quelle che sono alla nostra altezza o più in basso >>.
Per realizzare questo “viaggio” potremo tentare di iniziare, per così dire… da zero. Proviamo ad immaginare il nostro pianeta così come lo conosciamo oggi, nel suo iterare nello spazio lungo la sua orbita ellittica intorno al Sole, ma senza che il Sole stesso lo scaldi e che lo illumini, come se la nostra stella fosse offuscata da una perenne eclissi.
Quale scenario aspettarci?
Nel giro di pochi mesi avremmo a che fare con un ambiente desolato, buio e gelido, con gli oceani completamente ghiacciati. Ma quello che più ci interessa è notare come l’atmosfera terrestre, priva dell’energia proveniente dalla nostra stella (e trascurando per semplicità quella, seppure con la sua importanza, proveniente dall’interno della Terra, dovuta a fenomeni legati ai terremoti, ai vulcani, alla radioattività o quant’altro) si troverebbe in uno stato di quiete, assolutamente immobile. Niente venti, niente nubi, niente fenomeni atmosferici di nessun tipo… In altri termini, non esisterebbe nulla di ciò che chiamiamo “Meteorologia” la quale è appunto definita come “parte della geofisica che studia i processi che hanno luogo nell'atmosfera”.
Ma allora ci chiediamo: una volta innescato il “motore”, una volta cioè che il Sole inizia a fornire il suo calore (= energia!) quali meccanismi si mettono in atto? Per quanto l’atmosfera si comporti apparentemente in modo così caotico e disordinato, precise leggi (non tutte ancora ben chiarite) ne governano le dinamiche e fanno sì che accadano ben determinati fenomeni.
Dato che tutti i fenomeni meteorologici utilizzano come “materia prima” l’atmosfera, la prima cosa che dobbiamo capire è cos’è e com’è composta, per renderci conto di con che cosa abbiamo a che fare (non da ultimo il fatto che mediamente ognuno di noi respira circa 14000 litri d’aria al giorno!).
Non vi resta che seguirci nel nostro viaggio, alla scoperta della composizione dell'atmosfera e della sua struttura...