Eventi meteo estremi: aumentano o no?
Eventi meteo estremi: aumentano o no?
Da più parti arriva il solito mantra sul riscaldamento globale (che noi complessivamente non neghiamo) e sulle sue eventuali implicazioni climatiche (dove invece nutriamo molti dubbi e perplessità).
Innanzitutto abbiamo alcune osservazioni circa il significato e il "senso" del concetto "cambiamento climatico" di cui abbiamo discusso tramite alcune nostre "provocazioni".
Inoltre non siamo affatto convinti che almeno alcune delle conseguenze che si danno tanto per scontate siano reali. Una di queste è l'aumento dei fenomeni estremi. Sarà davvero così? E poi, che vuol dire? Aumentano di frequenza? Di intensità? Noi riteniamo che non abbia molta importanza (relativamente parlando). Nel senso che occorre sempre e comunque essere preparati a certi eventi.
Facciamo un esempio: ammesso (e non concesso) che in una data località la frequenza delle alluvioni sia diventata, mediamente, da trentennale a ventennale. E quindi? Un'alluvione ogni 30 anni va bene, mentre una ogni 20 diventa un prolema?
Se prima i tornado F5 erano, chessò, "x" all'anno tutto ok, ora che magari sono "y" (con y > x...) è un problema? E' chiaro che certi eventi c'erano pure prima e anche se fossero aumentati il problema tanto va affrontato ugualmente. Quindi si faccia quello che si deve fare, si costruisca come si deve costruire, si rispetti il territorio... a prescindere!
Ma sono davvero aumentati i fenomeni estremi? Secondo alcuni dati e almeno per alcune tipologie di fenomeni pare proprio di no. Abbiamo già dimostrato, numeri alla mano, che gli Uragani Atlantici non stanno affatto aumentando né di numero, né di energia, almeno fino al 2016 (poi si vedrà, ma bisogna aspettare qualche annetto per vedere se c'è un trend. Intanto però il mantra "contrario", sbagliato, c'è da anni...)
Cominciamo dal grafico che ci sembra il più importante di tutti, cioè quello che rappresenta (prima immagine in alto) la stima dei decessi nel mondo per cause legate alle condizioni meteorologiche (che poi nel tempo e nel loro insieme determinano il clima di un dato luogo) e anche quelli legati a disastri sempre naturali, ma non "climatici". C'è bisogno di commentare? Certo, questo grafico, di per sé, non dimostra che gli eventi estremi sono diminuiti, perché la drastica riduzione dei decessi è in parte sicuramente legata anche a migliori condizioni strutturali (pur con eccezioni si costruisce meglio, in generale, anche se questo non parrebbe vero per i disastri non legati al clima...) e migliori capacità previsionali, di allerta e di consapevolezza. Però ci dice sicuramente che nel tempo certi problemi di sicurezza legati al clima diminuiscono, quindi in questo senso cosa fa il clima viene molto ridimensionato essendo sempre meno "preoccupante"...
Va bene, questo per quanto riguarda le vittime (e non ci sembra poco...) Ma i danni? Passando ora ad un grafico tutto italiano vi mostriamo l'andamento negli degli indennizzi assicurativi, in percentuale sul capitale assicurato.
Anche in questo caso il grafico parla da solo. Certo si possono dare interpretazioni di vario genere (per esempio che la gente assicura sempre meno, magari perché c'è la crisi, non ha soldi...), ma scommettiamo che se il trend fosse stato in salita sarebbe stato utilizzato per rinforzare il solito "mantra" di cui all'inizio?
Vediamo i Tornado. Che a detta del "sentore comune" e dei media e non solo sembrano essere aumentati ovunque (oppure magari oggi è molto più facile fotografarli, grazie agli onnipresenti smartphones, e diffonderli grazie ad internet? Per non parlare degli avvistamenti fasulli e dei fenomeni scambiati per tornado, ma che tornado non sono...)
Ovviamente serve un conteggio ufficiale e metodico, non certo "l'impressione" mediatica, per avere un'idea più precisa. Bene, ecco cosa succede nella patria dei tornado, gli Stati Uniti. Nel grafico che segue il conteggio dei tornado F3 e superiori dal 1954 al 2014. Niente da fare. Non ci sembrano affatto aumentati...