Inverno contro Estate: chi si è scaldato di più?
Inverno contro Estate: chi si è scaldato di più?
Numerosi autori e Riviste Scientifiche (Brunetti et al., Nimbus, ArCIS, ecc.) hanno dimostrato che in genere la stagione che più ha subito un riscaldamento nella storia del clima italiano è stato l’inverno.
Contrariamente a quanto si possa pensare, non è stata dunque l’estate, sebbene negli anni 2000 il riscaldamento sia stato notevole, come verrà discusso in tabella 2.
Il motivo di questo fatto è il seguente: in passato sono sempre esistite le ondate di calore, anche severe, basti pensare al 1906, al giugno 1935 (record imbattuti nelle massime in molte aree del nord-ovest), al luglio 1947 (record delle minime imbattuto in varie aree del Piemonte, nonostante il rovente luglio 2015!), all’estate 1950 (la più calda per oltre 50 anni, battuta solo dalla famigerata 2003), fino all’arcinota ondata di calore del luglio 1983, detentrice di molti record di massima in Pianura Padana, soprattutto nella Bassa.
Negli ultimi anni c’è stato sicuramente ed inequivocabilmente un aumento termico estivo, quantificabile in +0.9;+1.2°C (dati validi per Milano Brera, Modena OG, Moncalieri, Parma) tra il trentennio 1981-2010 e il periodo 1850-1980, ma per quanto riguarda l’inverno il gap sale a +1.5;+1.9°C, ovvero almeno 0.5-0.8°C in più!
A prima vista questi dati paiono inconcepibili, in fondo "ha fatto sempre freddo e fa tuttora freddo in inverno", mentre "le estati stanno diventando sempre più insopportabili". La verità è un’altra: gli inverni del 1800 erano estremamente più freddi di oggi (oltre che nevosi) e a parte rarissime occasioni non capitavano mai figure bariche sub-tropicali persistenti nel trimestre freddo.
Nella tabella mostro un lavoro proposto nella mia Tesi di Laurea, ovvero la ricostruzione climatica di un punto di griglia (lat, lon) = (45° x 11°), appartenente al cuore della Pianura Padana (in provincia di Mantova): per il lavoro mi sono basato sui dati forniti da M. Maugeri (UniMI) e successivamente ho rielaborato i suddetti confrontandoli con la media 1981-2010.
Al fine di evidenziare le eventuali divergenze del riscaldamento invernale rispetto a quello estivo, ho calcolato le anomalie degli inverni e delle estati (rispetto al trentennio 1981-2010) e ho successivamente esposto i dati completi nel seguente grafico (riga BLU = inverno; riga ROSSA = estate).
Dal grafico è difficile dire se il trend è confermato, ma appare INEQUIVOCABILMENTE un riscaldamento per ambedue le stagioni: si può vedere, però, come in effetti i picchi di freddo invernale siano stati davvero notevoli, più intensi e numerosi rispetto alle anomalie estive (basti pensare che il terribile inverno 1880, il più freddo della storia italiana e non solo documentato con certezza, ha avuto una anomalia media TRIMESTRALE di -6.74°C, contro la media dell’estate 2003 di +4.36°C).
È importante sottolineare il fatto che stiamo parlando della media 1981-2010, quindi IMPRONTATA al riscaldamento.Ho fatto i medesimi calcoli per la media 1814-1899 e gli inverni più CALDI di 4°C sono stati ben 7, mentre ancora una volta l’unica estate con tale caratteristica è la 2003.
Il risultato di questo studio è che l’inverno si è scaldato di più tra 1800 e 2000 e in particolare ha avuto molti più picchi singoli piuttosto che decenni.
Cosa vuol dire? Vuol dire che, a parità di anomalia sia positiva sia negativa, gli inverni del 1800 erano molto più freddi delle ultime estati, confrontati anche con le anomalie termiche estive pre-riscaldamento estivo. In altre parole, i picchi invernali del 1800 erano ancora più intensi dei picchi caldi estivi delle estati 2003-2012-2015, ovvero le anomalie (negative) di molti inverni del 1800 erano maggiori di quelle positive delle più calde estati degli anni 2000 (e ciò fa davvero riflettere!).
La tabella 2 mostra le anomalie di quattro periodi di durata variabile omogenizzate e confrontate con le anomalie del 1981-2010: da questo studio emerge un netto riscaldamento in ambedue le stagioni tra il 1800 e gli anni 2000, ma appare la seguente cosa: le estati 2000 sono in effetti più calde (a parità di anomalia) rispetto agli inverni e ciò in parte giustifica la frase popolare "le estati diventano torride e in inverno fa sempre freddo". Ciò che la scienza inevitabilmente critica alla suddetta frase è il fatto che l’inverno si è riscaldato in modo molto più omogeneo negli ultimi 200 anni, mentre le estati hanno avuto un picco negli ultimi decenni. Anzi, gli inverni dell’800 erano (sempre a parità di anomalia) più freddi rispetto alle estati del medesimo periodo, ma la percezione comune non conferma ciò (anche perché gli uomini hanno memoria corta e soprattutto non vivono così tanto!).
In definitiva in questo articolo ho dimostrato un fatto già confermato in letteratura, quello che, negli ultimi decenni, faccia molto più caldo di un tempo, sia in estate, sia in inverno, con le opportune considerazioni stagionali.