Asma e temporali: confermato l'aumento dei casi
Asma e temporali: confermato l'aumento dei casi
Pare confermato da una ricerca americana l'aumento del 3% degli attacchi d'asma, in concomitanza di forti precipitazioni, soprattutto a carattere temporalesco. L'associazione"temporali ed attacchi di asma", già sotto "osservazione" da molti anni, trova dunque riscontro con nuovi dati grazie al climatologo Andrew Grundstein, della statunitense Università della Georgia.
I dati in questione sono quelli relativi agli anni dal 1993 al 2004, raccolti in 41 ospedali dell’area di Atlanta.
Su un totale di 4.383 giorni esaminati, 564, ovvero il 12,9 per cento, sono stati caratterizzati da temporali, in seguito ai quali sono state registrate 24.350 visite per attacchi d’asma (che negli Stati Uniti uccidono circa 5 mila persone all’anno), con un incremento del tre per cento del loro numero rispetto ai giorni in cui non si verificava questo fenomeno atmosferico.
Un incremento niente affatto modesto come potrebbe sembrare, sottolinea Grundstein, ma che al contrario può porre un rilevante problema di salute pubblica in un’area che conta più di cinque milioni di abitanti.
L’ipotesi prevalente nella spiegazione del legame tra asma e temporali è che il contatto con l’acqua piovana provochi la rottura dei grani di polline, liberando così nell’aria allergeni respirabili che vengono diffusi dai forti venti dei temporali, finendo con l’incrementare il rischio di attacchi d’asma nei soggetti allergici.
"Episodi di asma dopo i temporali - racconta Cottini all'Adnkronos Salute - si sono verificati con delle vere e proprie epidemie anche a Londra, in presenza di elevate concentrazione di pollini di graminacee o parietaria, e hanno interessato sia adulti che bambini".
Ma come si manifesta l'attacco al respiro di asmatici e allergici?
"Bisogna sottolineare che a correre più pericoli sono le persone con rinite allergica, oltre agli asmatici, soprattutto chi presenta normalmente condizioni lievi o non è in terapia - spiega l'esperto - l'asma da temporale è conseguente all'aumentare dei pollini nell'atmosfera per via di una manifestazione temporalesca, complici il forte vento e l'alta umidità: fattori scatenanti del rilascio di minuscole particelle di allergeni che possono causare attacchi d'asma anche gravi"."I pollini, infatti - ricorda l'esperto - sono normalmente granuli di 30 micron, ma il forte vento li rompe riducendoli a meno di 10 micron.
Una dimensione in grado di penetrare nelle piccole vie aeree e scatenare le reazioni, anche tanto gravi da portare in pronto soccorso, se non si hanno a disposizione terapie giuste". Un po' quello che è accaduto a Londra nel '94, "dove si sono contati centinaia di accessi in ospedale a causa di asma da temporale".Il consiglio, per chi sa di essere a rischio, è semplice. "Non appena iniziano a scatenarsi forti venti, il cielo si chiude e c'è umidità nell'aria, insomma si preannuncia un forte temporale o una 'bomba d'acqua' come quelle ormai frequenti anche in Italia, è bene ripararsi al chiuso. Il pericolo non arriva con la pioggia, ma prima", conclude Cottini.
Fonti:panorama.itfocus.it