LINEA DI TENDENZA TRA IL 15 E IL 20 FEBBRAIO: ITALIA IN BILICO TRA CORRENTI ATLANTICHE E UN’INTENSA ONDATA DI GELO. ECCO CHE COSA CI INSEGNA LA DINAMICA ATMOSFERICA
LINEA DI TENDENZA TRA IL 15 E IL 20 FEBBRAIO: ITALIA IN BILICO TRA CORRENTI ATLANTICHE E UN’INTENSA ONDATA DI GELO. ECCO CHE COSA CI INSEGNA LA DINAMICA ATMOSFERICA
Entriamo un po’ più nel dettaglio dell’evoluzione prevista nel corso di questa seconda decade di febbraio appena iniziata e proviamo ad approfondire il quadro sinottico sulla scala euro-atlantica-mediterranea dopo aver parlato, nell’ultima analisi, del cambiamento di circolazione a scala emisferica dovuto alla frammentazione, in più lobi, del vortice polare troposferico. La figura in allegato mostra la probabile posizione che andranno ad assumere in quota le principali figure bariche intorno al 16-18 febbraio, quando la nostra penisola si troverà in bilico tra due vaste circolazioni che, anche se entrambe di natura ciclonica, saranno opposte per il tipo di massa d’aria che trasporteranno: a ovest una profonda saccatura nord atlantica centrifugherà aria generalmente mite mentre a est un’analoga struttura trasporterà verso l’Europa centro-orientale un esteso blocco di aria gelida, di natura artico-continentale, caratterizzata da isoterme a 850 hPa per lo più comprese tra -10 e -20 °C.
La nostra penisola verrà a trovarsi sulla periferia sud-occidentale di questa vasta circolazione e potrebbe risentirne temporaneamente e in maniera marginale con l’ingresso, in quota, di correnti nord-occidentali che scivoleranno verso sud-est grazie all’azione congiunta con un modesto promontorio, sollecitato dalla circolazione atlantica. Il grande freddo resterà quindi a un passo da noi e con buona probabilità questa sua vicinanza non basterà per convogliarlo verso il Mediterraneo. Gli assi della saccatura atlantica e del promontorio, infatti, non saranno favorevoli a completare il modo retrogrado del lobo russo-siberiano perché saranno vincolati all’intensa corrente a getto in uscita dal lobo canadese del vortice polare, a sostegno della saccatura atlantica.
Molto probabilmente, questo flusso particolarmente intenso in uscita dal continente americano agirà come forza di spinta che farà ruotare verso destra i settori inferiori di entrambi gli assi (frecce nere), facendo così evolvere l’intero sistema verso levante e portando così al ritiro, verso nord-est, della massa di aria gelida. Bisognerà ora capire quanto marginale potrà essere l’influenza dell’aria fredda per le nostre regioni, ma questo è un dettaglio che ancora non è possibile definire.
Al di là di questo particolare, credo che sia importante far notare come un corretto approccio all’analisi scientifica dei prodotti della modellistica numerica possa aiutare a capire la complessità del sistema atmosferico che spesso studiamo e descriviamo. Quando si afferma che la previsione sull’arrivo di un’ondata di gelo va analizzata passo dopo passo, senza saltare a facili conclusioni con 10-15 giorni di anticipo, si desiderano proprio sottolineare gli aspetti di cui abbiamo parlato in questo articolo. Un’ondata di gelo nel Mediterraneo presuppone l’incastro delle tessere di un complesso puzzle e per quanto queste si incastrino alla perfezione fino a poche centinaia di chilometri dall’Italia, è sufficiente che una non collimi per non riuscire a completare il mosaico. Prendiamo questa situazione come un esempio didattico e facciamone tesoro.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera