LINEA DI TENDENZA FINO AI PRIMI DI OTTOBRE ALL’INSEGNA DI TRE DISTINTE FASI METEOROLOGICHE
LINEA DI TENDENZA FINO AI PRIMI DI OTTOBRE ALL’INSEGNA DI TRE DISTINTE FASI METEOROLOGICHE
Oggi proviamo ad analizzare una linea di tendenza fino a due settimane partendo da una previsione di ensemble a scala locale per arrivare poi a delineare il quadro meteorologico a scala sinottica e quindi comprendere quale potrebbe essere il segnale dominante che sarà probabilmente impostato dalla dinamica atmosferica. È un percorso inverso rispetto a quello che si conduce di solito, ma anche in questo caso vale la proprietà commutativa e quindi possiamo dire che... cambiando l’ordine delle analisi il risultato non cambia. Consideriamo allora gli scenari di ensemble della temperatura a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, validi come sempre sulla verticale di Roma perché sono rappresentativi della situazione atmosferica prevista sulla nostra penisola (fig. 1).
Guardando l’andamento delle singole previsioni e il loro comportamento in generale, possiamo inquadrare tre distinte fasi atmosferiche: la prima fase, fino al 21 settembre, in cui si prevedono temperature inferiori alla media climatologica del periodo ma con un graduale rialzo termico; la seconda, tra il 22 e il 25 settembre, in cui si prevede un riallineamento dei valori alla norma e infine la terza, dal 26 settembre ai primi giorni di ottobre, in cui il segnale dominante emergente sarebbe caratterizzato da temperature sopra la media stagionale. Si tratterebbe in questo caso di un’ipotesi che godrebbe già di una discreta attendibilità perché, al di là di quanto potrebbe essere intensa l’anomalia termica che andrà ovviamente valutata più avanti, tutti gli scenari vedrebbero l'affermarsi di questa fase in modo più o meno convinto.
Vediamo ora di ampliare gli orizzonti spaziali e di vedere lo scenario medio che sarà probabilmente responsabile di questi tre distinti periodi. Il primo di questi sarà inevitabilmente legato all’azione della goccia fredda che già da oggi sta condizionando il tempo della nostra penisola apportando condizioni di instabilità (fig. 2). Con il suo moto retrogrado, cioè da est verso ovest, nei prossimi quattro o cinque giorni questa circolazione ciclonica - chiusa in quota e sormontata da una figura anticiclonica di blocco - andrà lentamente attenuandosi e di conseguenza il tempo sulla nostra penisola passerà a uno stato di generale variabilità che potrebbe comunque ancora lasciare spazio a qualche fenomeno: ne parleremo nel dettaglio in uno dei prossimi interventi.
A proposito dell’evoluzione prevista invece nel corso della seconda fase, le soluzioni calcolate dai modelli numerici aprono a una possibile interazione tra la goccia fredda e le correnti atlantiche (fig. 3). La circolazione depressionaria potrebbe così tornare ancora sui propri passi ed essere questa volta pilotata verso la nostra penisola da correnti zonali che porterebbero aria più temperata di origine atlantica e che potrebbero anche determinare il passaggio di qualche perturbazione, non necessariamente legata solo alla vecchia figura depressionaria. Nell’ultima fase, infine, potremmo osservare un rinforzo delle correnti perturbate atlantiche alle alte latitudini a cui corrisponderebbe, in area mediterranea, un rinforzo della fascia anticiclonica subtropicale (fig. 4). Potremmo quindi andare incontro a un periodo più stabile e, come detto, caratterizzato da temperature superiori alle medie stagionali. Tendenzialmente, potrebbero essere le regioni centro-meridionali a risentire soprattutto di un segnale di stabilità più robusto, ma si tratta di dettagli che a questa distanza temporale non possono essere ancora colti con sufficiente affidabilità.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera