QUANDO LA FINE DEL CALDO? PER IL MOMENTO, RESTERÀ UNA DOMANDA SENZA RISPOSTA
QUANDO LA FINE DEL CALDO? PER IL MOMENTO, RESTERÀ UNA DOMANDA SENZA RISPOSTA
È iniziata oggi l’ultima settimana dell’estate meteorologica che, come sempre, chiuderà i battenti il 31 agosto per poi dare il via all’autunno dal 1° settembre. Se si escludono le modeste infiltrazioni di aria instabile che sono giunte oggi sulle regioni settentrionali e che saranno responsabili fino a mercoledì di rovesci e temporali sparsi anche intensi, in trasferimento soprattutto verso le aree interne del Centro-Sud, possiamo dire che nei prossimi giorni lo stato del nostro tempo ci traghetterà nella nuova stagione continuando a restare grossomodo nel solco di una sostanziale stabilità atmosferica e di temperature massime che continueranno a raggiungere, con estrema facilità, valori per lo più compresi tra 30 e 35 °C con i soliti picchi superiori fino a 36-37 °C.
È difficile, in situazioni come queste, riuscire a delineare linee di tendenza diverse da questo solito «copia e incolla» che è ormai diventato il racconto della dinamica atmosferica da inizio luglio, salvo l’apertura di brevi parentesi un po’ più irrequiete del tempo che non avranno – come quella attuale – e che non hanno avuto – come quella della settimana scorsa – la forza di cambiare un quadro termico ormai ingessato su valori al di sopra della climatologia del periodo. È difficile perché, come abbiamo già più volte visto anche nel corso di questa estate 2024, pur forzando l’analisi fin verso orizzonti temporali che si spingono a 10-15 giorni, continua a rimanere piuttosto chiara e nitida la persistenza dello stesso segnale di anomalia termica su vasta scala: questa caratteristica indica semplicemente che questo segnale gode di buona salute.
A tal proposito, è sufficiente osservare la stima degli scarti attesi in questa settimana e nella prossima (vedi figura), per notare come in fin dei conti non andremo probabilmente incontro a cambiamenti sostanziali della situazione che stiamo vivendo: grosso modo, le aree europee che tra il 26 agosto e il 2 settembre registreranno a 2 metri dal suolo anomalie positive rispetto alla climatologia dell’ultimo trentennio saranno all’incirca le stesse che registreranno le medesime anomalie positive nella settimana successiva. Sono queste le situazioni in cui il meteorologo non ha in mano elementi prognostici per poter dire qualcosa di diverso dalle solite previsioni che saranno quasi identiche anche nei prossimi giorni.
Non credo che abbia allora senso insistere nel riproporre lo stesso quadro previsionale nel momento in cui, per almeno una settimana, gli ingredienti del tempo resteranno quasi invariati e impostati a un ritorno a maggiore stabilità da giovedì e al mantenimento delle temperature attuali, salvo fisiologiche oscillazioni poco significative. Comprendo molto bene le richieste di molti di voi sulla fine di questa lunga fase di stampo subtropicale, ma al momento bisogna avere solo la pazienza di aspettare perché non si può aggiungere altro a quanto è stato qui scritto. Possiamo solo dire che non appena si scorgeranno segnali di cambiamento, scriveremo certamente un nuovo capitolo che vi accompagnerà a scoprire, di aggiornamento in aggiornamento, il volto della nuova fase atmosferica.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera