PROSSIMA SETTIMANA ANCORA ALL’INSEGNA DEL CALDO ANCHE INTENSO
PROSSIMA SETTIMANA ANCORA ALL’INSEGNA DEL CALDO ANCHE INTENSO
Mentre sulle regioni settentrionali si va completando il passaggio delle condizioni di instabilità, al Centro-Sud la situazione meteorologica continua ad essere caratterizzata dalla presenza del promontorio nord africano e della circolazione di aria calda subtropicale che la figura anticiclonica richiama dall’entroterra sahariano. Anche nei prossimi giorni la situazione non cambierà perché la dinamica atmosferica continuerà a insistere proponendo la stessa circolazione che si estenderà gradualmente anche alle regioni settentrionali a partire da lunedì.
Quella che abbraccerà la parte centrale di luglio sarà quindi, con buona probabilità, una settimana all’insegna della prevalente stabilità atmosferica e di una nuova pulsazione subtropicale che, specie nella seconda parte, vedrà il raggiungimento di un nuovo picco di calore un po’ su tutta la nostra penisola: un caldo che non risparmierà nessuna regione ma che si presenterà più intenso soprattutto al Centro-Sud.
Fin tanto il disegno barico resterà sostanzialmente bloccato, impostato da un Anticiclone delle Azzorre con i massimi a ovest delle isole omonime e da un Ciclone d’Islanda che inserisce il proprio cavo d’onda a ovest delle coste europee, diventa inevitabile la risalita di aria molto calda dall’entroterra marocchino e algerino (fig. 1): isoterme comprese tra 20 e 25 °C a 850 hPa raggiungono così facilmente il Mediterraneo centrale, l’aria più fresca atlantica rimane confinata alle Isole Britanniche dove sulla stessa quota le temperature oscillano tra 4 e 10 °C e l’aria più temperata raggiunge a malapena le coste portoghesi con isoterme tra 15 e 18 °C.
Il segnale dominante - scelto per l'Italia centrale per puro scopo didattico - è quindi destinato a rimanere sostanzialmente stabile almeno fino alla fine di questa seconda decade e di conseguenza, con buona probabilità, almeno fino al prossimo week-end non andremo incontro a sostanziali variazioni di scenario (fig. 2). Per trovare i primi timidi segnali di cambiamento dobbiamo guardare alla terza decade quando, da un’analisi ancora sommaria della distribuzione degli scenari di temperatura a circa 1500 metri, è possibile perlomeno ipotizzare un’attenuazione di questa lunga ondata di calore.
Per ovvi motivi legati alla distanza temporale a cui ci siamo spinti, la prognosi non può ancora essere sciolta perché questa ipotesi dovrà essere nuovamente verificata più volte nei prossimi aggiornamenti fino a quando, come sempre, si potranno dare indicazioni in merito più attendibili una volta che la previsione diventerà più robusta.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera