PRIME CONFERME SU UN GRADUALE CAMBIO DI SCENARIO NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
PRIME CONFERME SU UN GRADUALE CAMBIO DI SCENARIO NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
Sull’Italia sta transitando una modesta nuvolosità che si presenta un po’ più consistente solo tra il Canale di Sardegna e le Isole Baleari dove si arriccia attorno a una circolazione di bassa pressione di limitata estensione spaziale (fig. 1). Non siamo di fronte a una perturbazione, ma a infiltrazioni di aria umida e debolmente instabile di origine atlantica che testimoniano l’indebolimento di una figura anticiclonica che è costretta a piegare la testa ma che non è ancora sconfitta a causa di correnti perturbate atlantiche non particolarmente incidenti alle nostre latitudini. Come abbiamo accennato nel precedente intervento, dovremo aspettare l’inizio della prossima settimana per iniziare a osservare i primi sintomi di un cambiamento più radicale che potrebbe costruirsi passo dopo passo.
Dopo un fine settimana dalle caratteristiche prettamente primaverili - le ennesime di questo non inverno ormai agli sgoccioli - una modesta perturbazione potrebbe infatti transitare sulle nostre regioni tra lunedì 19 e martedì 20 (fig. 2, a sinistra) e portare, oltre che a un nuovo e generalizzato aumento delle nubi, anche qualche pioggia specie lungo il versante orientale e sulle nostre regioni meridionali. Questo modesto cambiamento sarà probabilmente seguito a un sistema perturbato più organizzato che potrebbe farsi strada a partire da giovedì 22: il sistema frontale, infatti, si inserirebbe in una saccatura il cui asse potrebbe allungarsi fino all’entroterra nord africano e stimolare così la risalita di aria mite in seno a nuclei di vorticità ciclonica piuttosto pronunciati (fig. 2, a destra).
Nella seconda parte della prossima settimana potrebbero quindi delinearsi condizioni più favorevoli per avere un passaggio perturbato degno di nota e capace di dispensare precipitazioni più diffuse e organizzate. Nelle linee generali, l’impianto barico che a una settimana di distanza emerge in chiave probabilistica è abbastanza definito nella sua struttura a foggia di cavo d’onda in approccio alle coste occidentali europee e in successiva evoluzione verso levante. Per il momento ci limitiamo a osservare questo segnale senza aggiungere ulteriori dettagli perché siamo in attesa di sapere come la modellistica numerica risolverà l’incertezza che ancora caratterizza soprattutto il ramo discendente della saccatura, confinante con il campo anticiclonico delle Azzorre, da cui dipenderà la tipologia di ingresso della perturbazione.
A questa evoluzione prevista si legherà anche un probabile calo delle temperature che saranno probabilmente destinate, come detto, ad avvicinarsi alle medie climatologiche del periodo a partire dal 22-24 febbraio.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera