L’AUTUNNO PROVA A GETTARE LE BASI
L’AUTUNNO PROVA A GETTARE LE BASI
Ci vuole tempo per provare a cambiare una situazione meteorologica di stallo, caratterizzata dal dominio incontrastato della fascia anticiclonica subtropicale e in modo particolare dal promontorio nord africano: ci vuole tempo perché il sistema da smantellare è vasto ed è quindi laborioso riuscire a toglierlo di mezzo. Si comincia allora dalla periferia della struttura barica, erodendone i fianchi e delimitandone sempre più il perimetro proprio come ci sta mostrando questa sera il satellite che, fotografando la disposizione di quella banda nuvolosa serpeggiante dall’Oceano Atlantico alla Russia passando per l’Europa centrale (fig. 1), mostra proprio dove sta attualmente scorrendo il bordo settentrionale delle condizioni di stabilità atmosferica e di un campo termico ancora superiore alle medie stagionali.
Il destino dell’anticiclone è ormai segnato e nuovi scenari provano a delinearsi all’orizzonte per cercare di dare a questo mese di ottobre – dalle caratteristiche ancora estive – una veste più consona al periodo. Passo dopo passo la dinamica atmosferica parrebbe avere buone intenzioni nell’accompagnare anche verso le nostre latitudini condizioni atmosferiche più autunnali, ma il cammino per raggiungere la meta potrebbe richiedere ancora diversi giorni. Un primo assaggio della circolazione di origine atlantica arriverà come detto tra sabato e domenica con un aumento più diffuso della nuvolosità sulle nostre regioni centro-settentrionali, associata a qualche debole pioggia sparsa.
Poi, nei primi giorni della prossima settimana, l’inserimento sul Mediterraneo occidentale di una modesta circolazione depressionaria esporrà probabilmente buona parte della nostra penisola a un richiamo di aria umida e instabile più organizzato che potrebbe così portare precipitazioni un po’ più convinte: ad oggi, sembra che le regioni centrali possano essere quelle più coinvolte ma ci sono ancora margini di incertezza su cui la modellistica numerica deve ancora lavorare per inquadrare meglio l’evoluzione. Simultaneamente, un temporaneo rientro di aria più fredda da est sul Nord Italia determinerà su queste regioni un calo termico piuttosto significativo tra lunedì 16 e martedì 17 ottobre (fig. 2, a sinistra).
Verso la fine della seconda decade, invece, un’azione più energica delle correnti atlantiche potrebbe guidare i sistemi perturbati da nord-ovest verso sud-est e indirizzarli alla volta della penisola iberica (fig. 2, a destra). Con tutte le incertezze del caso vista la distanza temporale, questa evoluzione lascerebbe intendere l’apertura della porta occidentale. Questo possibile scenario, tipico proprio dell’autunno, risulterebbe in parte facilitato dalla probabile formazione di un anticiclone di blocco in area scandinava che costringerebbe il flusso perturbato ad abbassarsi di latitudine per trovare qui uno sfogo alla propria dinamica: siamo però ancora troppo in là nel tempo per poter sciogliere la prognosi, per cui al momento prendiamo solo atto che è presente un segnale abbastanza robusto in tal senso.
Dall’evoluzione che abbiamo appena descritto per sommi capi è quindi evidente l’intenzione che avrebbe la nuova stagione nel portare a compimento un cambiamento della circolazione rispetto a quella ancora in corso. Allo stesso modo è altrettanto evidente come sia necessario, per arrivare alla possibile realizzazione dell’opera, qualche giorno di cammino nella speranza che sia mantenuto l’obiettivo prefissato.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera