LE ONDATE DI CALORE E LA TEMUTA CARATTERISTICA DELLA PERSISTENZA
LE ONDATE DI CALORE E LA TEMUTA CARATTERISTICA DELLA PERSISTENZA
Arrivati al 4 luglio, possiamo dire che fino a questo momento l’estate si è mostrata tutto sommato clemente dal punto di vista termico perché ha concesso una sola volta al promontorio nord africano la possibilità di espandersi verso il Mediterraneo portando con sé quella massa d’aria molto calda che viene prelevata dall’entroterra sahariano. Ora, come abbiamo già anticipato nelle precedenti analisi, a partire dal fine settimana andrà profilandosi una seconda espansione in quota della figura anticiclonica che interesserà la nostra penisola in maniera più diretta dall’inizio della prossima settimana e che darà così il via a una seconda ondata di caldo.
Vista la distanza temporale dall’evento, valuteremo passo dopo passo l’intensità che avrà l’avvezione della massa d’aria subtropicale in arrivo perché le temperature che si registreranno in prossimità del suolo dipenderanno, per una buona parte, da quanta aria calda sarà trasportata in quota fino alle nostre latitudini. Guardando però le previsioni di insieme elaborate dal sistema probabilistico, che come un detective esplora tutti i possibili scenari futuri a cui può andare incontro la dinamica atmosferica, il segnale che emerge lascerebbe pochi dubbi sulla caratteristica più temuta delle ondate di calore: quella della persistenza (fig. 1).
Per quanto non sia ancora possibile infatti definire con una buona affidabilità quanto caldo potrà fare nei prossimi giorni pur consapevoli che le temperature si porteranno anche ben al di sopra delle medie climatologiche del periodo, il comportamento degli scenari nel loro complesso lasciano trasparire piuttosto chiaramente una continuità prolungata dell’evento su una finestra temporale che abbraccerebbe almeno tutta la seconda decade di luglio. Ciò significa che, in base ai dati attuali, possiamo sapere l’inizio della fase calda ma non abbiamo ancora alcuna indicazione affidabile da analizzare anche per sommi capi al fine di abbozzare una sua attenuazione o una sua fine: in altre parole, vedremo per quanti giorni ci troveremo con lo sguardo proiettato verso l’orizzonte senza scorgere cambiamenti significativi del disegno sinottico appena descritto.
Se queste sono le premesse, diventa allora realistico supporre che la persistenza di questo segnale vada a incidere in modo significativo anche sull’anomalia prevista della temperatura in prossimità del suolo (fig. 2). Lo scarto dalla climatologia del periodo potrebbe presentarsi diffusa e mediamente intensa dal 9 luglio fino a data ancora da destinarsi: potremmo quindi trovarci di fronte ad un evento che, almeno per durata, potrebbe essere paragonabile all’ondata di calore che ha interessato la maggior parte dei paesi occidentali europei durante lo scorso periodo natalizio.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche allapagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Per le classiche previsioni del tempo, vai al meteo per oggi, domani, oppure al METEO SETTIMANALE » Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica.
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera