ONDATE DI CALDO: SEGNALE DEBOLE ALMENO PER TUTTA LA PRIMA DECADE DI LUGLIO
ONDATE DI CALDO: SEGNALE DEBOLE ALMENO PER TUTTA LA PRIMA DECADE DI LUGLIO
Nella giornata di ieri, sabato 24 giugno, si è conclusa anche per le regioni meridionali la prima ondata di caldo di questa stagione. Come abbiamo avuto modo di appurare, il promontorio nord africano che l’ha generata non ha avuto caratteristica di persistenza e ha così permesso alla dinamica atmosferica di mettere mano abbastanza in fretta a un nuovo cambiamento di circolazione che ora andrà a impostare alle nostre latitudini un flusso a prevalente componente zonale, cioè proveniente da ovest e diretto verso est.
Al di là della curvatura dapprima anticiclonica e poi ciclonica che avrà questo flusso – di cui parleremo più nel dettaglio nei prossimi interventi anche per inquadrare meglio il ritorno delle condizioni di instabilità dalla seconda parte della settimana entrante – ciò che emerge dall’analisi in chiave probabilistica dello scenario medio atteso per i prossimi 10-14 giorni è sintetizzabile in due punti. Il primo riguarda la presenza di un ciclone d’Islanda piuttosto attivo a nord delle Isole Britanniche che avrà il merito di conferire la spinta necessaria alle correnti atlantiche per entrare in quota sull’Europa e sul Mediterraneo centro-occidentale (figura a sinistra). Questa azione sarà resa possibile anche grazie alla partecipazione dell’Anticiclone delle Azzorre che al suolo dovrebbe porre i suoi massimi di pressione atmosferica proprio in prossimità delle isole da cui prende il nome (figura a destra).
A tal proposito, il secondo punto a cui facciamo riferimento riguarda proprio la collocazione di questa figura barica che, sollecitata da una zonalità atlantica piuttosto tesa, non dovrebbe lasciare scoperta dal proprio raggio d’azione la penisola iberica. Questo particolare del disegno barico allontanerebbe quindi la possibilità di avere cadute di geopotenziale sul settore sud-occidentale europeo che funzionerebbero da trampolino di lancio per sollecitare a est le spinte subtropicali e quindi incentivare nuove espansioni del promontorio nord africano verso le nostre regioni.
In base a questa situazione appena analizzata si ritiene quindi probabile che il segnale relativo all’arrivo di nuove ondate di caldo per i prossimi 10-14 giorni sia tutto sommato debole: al più si potrebbe mettere in conto, anche se è ancora tutto da valutare, qualche sbuffo di aria più calda per le estreme regioni meridionali, ma si tratterebbe di condizioni comunque normali per questo periodo dell’anno.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera