TEMPO PIÙ STABILE E CALDO DALLA FINE DELLA SECONDA DECADE DI GIUGNO
TEMPO PIÙ STABILE E CALDO DALLA FINE DELLA SECONDA DECADE DI GIUGNO
La settimana che si appresta a cominciare trascorrerà ancora all’insegna dell’instabilità. Questa nuova tappa che sarà percorsa della dinamica atmosferica per portare nuovamente a spasso per l’Italia rovesci e temporali potrebbe essere l’ultima di un periodo piuttosto turbolento che è iniziato a maggio e che è stato in grado di distribuire precipitazioni a tratti anche estremamente abbondanti su alcune aree della nostra penisola: ciò che è accaduto in Emilia Romagna ne è l’esempio più evidente, senza dimenticare gli eccessi pluviometrici che hanno interessato anche molte regioni centro-meridionali e insulari.
Stando agli ultimi aggiornamenti calcolati dalla modellistica numerica, un possibile cambio di circolazione potrebbe ora intervenire dalla fine della seconda decade di giugno: per tale data il segnale dominante che andrà probabilmente a caratterizzare lo stato del tempo mostra infatti, sul Mediterraneo centrale, un netto aumento delle altezze di geopotenziale a 500 hPa (fig. 1, a sinistra) causato da un apporto in quota di aria più calda proveniente dalle latitudini subtropicali (fig. 1, a destra).
Questa evoluzione traghetterà l’atmosfera verso un equilibrio certamente più stabile e di conseguenza si affievoliranno, fino ad essere probabilmente del tutto o quasi del tutto inibite, le condizioni favorevoli allo sviluppo dell’attività temporalesca. Il segnale del ripristino di condizioni di maggiore stabilità sarà legato ad una possibile espansione del promontorio nord africano (fig. 2) che potrebbe essere sollecitato a estendere la propria influenza al Mediterraneo centrale dall’avvicinamento di una saccatura alle coste occidentali europee.
Per il momento non possiamo aggiungere ulteriori informazioni a quelle fin qui riportate: non si hanno infatti elementi robusti per prevedere se si tratterà di un’ondulazione passeggera o se questa dinamica darà il via ad una fase più stabile di media o lunga durata. Allo stesso modo, non è possibile conoscere con sufficiente attendibilità l’entità dell’avvezione di aria calda legata al promontorio perché è ancora elevato il divario tra i vari scenari di temperatura previsti. Come sempre, scopriremo i dettagli dell’evoluzione man mano che diminuirà la distanza temporale dell’evento.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera