DA MARTEDÌ NUOVA FASE INSTABILE PER DUE VORTICI IN QUOTA CHE SI DARANNO APPUNTAMENTO SULL’ITALIA
DA MARTEDÌ NUOVA FASE INSTABILE PER DUE VORTICI IN QUOTA CHE SI DARANNO APPUNTAMENTO SULL’ITALIA
Anche nel corso della prossima settimana l’anticiclone di blocco centrato in quota sul Mar di Norvegia continuerà a prestare il proprio fianco orientale ad impulsi di aria fresca e instabile che si staccheranno dal flusso perturbato in scorrimento alle latitudini artiche per portarsi lungo i paralleli dell’Europa centrale. Questa nuova iniezione di vorticità ciclonica a cui andrà incontro la media e l’alta troposfera finirà inevitabilmente per condizionare il tempo anche della nostra penisola che già si trova immersa in un campo di pressione pressoché livellata e quindi già incline a mantenere attive condizioni favorevoli alla cumulogenesi temporalesca.
A questa azione retrograda in arrivo da est si sommerà però anche l’azione perturbatrice di un’altra circolazione depressionaria, chiusa alle quote superiori, che sopraggiungerà da ovest e che sarà legata a ciò che è rimasto dell’anomala figura depressionaria transitata nei pressi delle Isole Azzorre qualche giorno fa, di cui abbiamo fatto cenno in una delle recenti analisi.
Tra martedì 13 e giovedì 15 le due strutture vorticose dovrebbero dar vita ad un’unica circolazione depressionaria (immagine a sinistra): lo spostamento verso levante della figura di matrice oceanica potrebbe infatti fungere da calamita per l’altra goccia fredda e insieme potrebbero così mantenere la nostra penisola all’interno di una buca di geopotenziale, cioè in una «culla dell’instabilità».
Oltre a comportare una più diffusa e frequente attività temporalesca (immagine a destra), l’azione congiunta dei due minimi in quota causerà un calo termico specie al Centro-Sud, dove le temperature potrebbero portarsi anche di qualche grado su valori inferiori alle medie del periodo.
Quale sarà la durata della nuova fase instabile? Non è ancora possibile dare indicazioni affidabili su quando eventualmente questo nuovo periodo potrà dirsi concluso. Il primo passo per avere un cambio di configurazione sarà lo smantellamento della figura anticiclonica di blocco da parte delle correnti atlantiche, ma al momento non ci sono elementi sufficientemente robusti per prevedere in modo affidabile se e come questa evoluzione potrebbe andare in porto. Ci aspettano quindi ancora 7-8 giorni all’insegna di un tipo di tempo molto incerto, inaffidabile e che contribuirà certamente a marcare l’impronta piovosa di questo mese di giugno.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera