IL CALDO PUÒ ATTENDERE
IL CALDO PUÒ ATTENDERE
Se non fosse per il Piemonte e per il Ponente Ligure che non sono riusciti a vedere una giornata di pioggia degna di tale nome, potremmo dire che in queste ultime due settimane il volto instabile e fresco della primavera si è mostrato un po’ su tutta la penisola. Le figure anticicloniche di stampo subtropicale, responsabili di condizioni atmosferiche a lungo stabili e di temperature anche ben al di sopra delle medie del periodo, si sono mantenute lontane dal bacino del Mediterraneo e hanno così permesso a questa stagione di far vedere tutta la sua vivacità ed irrequietezza in una dinamica dell’alternanza tra schiarite e passaggi perturbati.
Stiamo quindi vivendo condizioni meteorologiche che si allineano al tipo di tempo che dovremmo aspettarci in piena primavera, giunta oggi proprio al giro di boa. Anche la linea di tendenza valida per i prossimi dieci giorni non mostra sostanziali cambiamenti rispetto al tipo di tempo che stiamo vivendo perché le figure di alta pressione – da intendere quelle di pianta stabile e responsabili di anomalie persistenti – non interesseranno le nostre latitudini. È rappresentativa di questa situazione la previsione di massima che andrà ad assumere il flusso in quota verso la metà della terza decade di aprile: le ondulazioni rappresentate dalle frecce nere che partono dall’Oceano Atlantico sono proprio l’espressione di quella variabilità del tempo primaverile a cui non sono associati lunghi periodi caldi e assolati.
Queste condizioni si trovano invece al di sotto dei 30° di latitudine nord, oltre quella linea bianca tratteggiata che va a definire un’atmosfera che assume caratteristiche sempre più estive perché è più dilatata per la presenza di aria calda al suo interno. Per quel tipo di condizioni c’è tempo, sicuri che arriveranno. Perché se c’è una stagione che nel Mediterraneo fa il proprio dovere quella è l’estate che non manca mai al proprio appuntamento. Viviamo anni senza inverno, ma è raro se non impossibile vivere un anno senza estate. Lasciamo quindi la primavera fare ora la primavera, perché è il suo tempo: il caldo può aspettare.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera