1048 vs 1009 hPa SU OVEST MEDITERRANEO, 21 GENNAIO: GRADIENTE BARICO ESASPERATO E VENTI BURRASCOSI
1048 vs 1009 hPa SUL BACINO OCCIDENTALE DEL MEDITERRANEO, 21 GENNAIO: GRADIENTE BARICO ESASPERATO E VENTI BURRASCOSI
Più di una volta abbiamo parlato su questo blog dei venti intensi causati dal rapido approfondimento sui nostri mari di ciclogenesi, cioè di figure di bassa pressione spesso nate sul Golfo di Genova e poi in movimento verso l’Italia percorrendo la via orientale o quella sud-orientale.
A tal proposito, ricordiamo per esempio il vortice del 13 dicembre scorso che, dopo aver visto la luce proprio sul Golfo Ligure, si è spostato verso l’Adriatico settentrionale raggiungendo qui il valore minimo di 977 hPa e generando una fitta ragnatela di isobare che esposero la nostra penisola a un intenso gradiente di pressione rispetto ai settori meridionali di Sardegna e Sicilia, le cui coste meridionali vedevano il passaggio dell’isobara di 1005 hPa.
Detto in parole semplici, un salto di pressione prossimo ai 30 hPa su questa distanza spaziale significò la costruzione di un pendio barico molto pronunciato che, proprio come se fosse in piano inclinato, fece scivolare verso il centro depressionario le masse d’aria coinvolte in questa dinamica atmosferica generando venti molto intensi.Tra domani e martedì 21 gennaio la storia molto probabilmente si ripeterà.
Ma questa volta a innescare una sensibile intensificazione della ventilazione non sarà tanto la presenza di una modesta depressione presente attualmente sul Mediterraneo occidentale, quando la veloce intensificazione del campo anticiclonico attualmente con i propri massimi sulle Isole Britanniche e in veloce espansione lungo i paralleli dell’Europa centrale, dove su aree piuttosto vaste si prevede che la pressione atmosferica possa raggiungere valori compresi tra i 1045 e i 1050 hPa.
Dando credito all’elaborazione del campo barico al livello del mare calcolato dal Met Office inglese, anche il Nord Italia potrebbe entrare nelle aree in cui si potrebbero registrare valori massimi assoluti, facendo quindi ipotizzare già fin d’ora che si potrebbe trattare di record o comunque di un valore che ad esso si avvicina: saranno i nostri centri meteorologici regionali a verificare eventualmente il raggiungimento del primato, avendo accesso alla serie storica delle stazioni di rilevamento.
Tuttavia, indipendentemente da questo importante particolare su cui terremo gli occhi puntati, ai fini didattici a cui siamo ora interessati è importante osservare come, in questo caso, il salto barico sia davvero esasperato, ancor di più rispetto a quello del 13 dicembre considerando che, in linea di massima, la distanza di copertura del gradiente è praticamente la stessa.
Molto probabilmente, infatti, non capiterà di avere a breve un altro “delta P” (“delta” è il simbolo matematico per indicare la differenza di pressione tra due punti e quindi il gradiente distribuito su una distanza) così marcato perché tra domani e martedì questa grandezza potrebbe sfiorare addirittura i 40 hPa tra le nostre regioni settentrionali e le coste algerine.
Come si può osservare, nel mezzo di questo piano molto inclinato verso il Nord Africa verrà a trovarsi soprattutto il Mediterraneo occidentale: sarà proprio questo settore – e più marginalmente la Sardegna – a sperimentare allora una ventilazione burrascosa, con raffiche di fortunale, avente direzione basculante tra scirocco nei settori meridionali e grecale in quelli meridionali e convergente verso le Isole Baleari e le coste orientali spagnole, dove sono attese violente mareggiate con onde che potrebbero raggiungere l’altezza di 7-8 metri e addirittura, secondo alcune elaborazione, sfiorare temporaneamente anche i 9 metri.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera