PROSSIMI GIORNI CULLATI DALLE «ONDE» DELLA PRIMAVERA
PROSSIMI GIORNI CULLATI DALLE «ONDE» DELLA PRIMAVERA
Piove, tira vento, le temperature diminuiscono e puntuale, come un orologio svizzero, si chiede al meteorologo di turno quando arriva la primavera. In questo periodo dell'anno è sempre questa la domanda evergreen perché nell’immaginario collettivo questa stagione è sinonimo solo di giornate assolate e di temperature gradevoli. Invece non è così, perché la primavera è una stagione di transizione e in quanto tale può mostrare il volto freddo e instabile che rincorre quello mite e stabile e viceversa: questi due volti sono entrambi espressione della vivacità che caratterizza statisticamente i mesi di marzo e di aprile in modo particolare.
Nei prossimi giorni vivremo proprio un tipo di tempo spiccatamente primaverile, ben inquadrato dal sistema probabilistico di ensemble nella previsione del comportamento altalenante che avrà il campo termico sulla superficie isobarica di 850 hPa, cioè sulla verticale della nostra penisola a circa 1500 metri di quota. Vivremo una fase tra alti e bassi, tra irruzioni di aria fredda e avvezioni di aria calda più o meno incisive che dipenderanno dalla collocazione dei centri motore ciclonici e anticiclonici che le accompagneranno e che valuteremo meglio nei prossimi interventi.
Questo comportamento oscillatorio del campo termico è anche espressione del significato di «clima» perché, come si può osservare in figura, la temperatura dei prossimi giorni si porterà alternativamente al di sopra e al di sotto della linea rossa in grassetto – indicata con la freccia – che rappresenta proprio la media termica, sempre a circa 1500 metri di quota, degli ultimi trent’anni. Almeno fino alla prima decade del prossimo mese le fasi più calde del normale bilanceranno quindi quelle più fredde del normale e insieme restituiranno grosso modo proprio la media del periodo: la dinamica atmosferica dei prossimi giorni sarà quindi espressione, almeno dal punto di vista termico, di una normalità stagionale a cui siamo ormai sempre meno abituati.
Se fosse vero, invece, che la primavera è solo “mitezza e soleggiamento” come i più pensano e credono, vivremmo una stagione con temperature sempre al di sopra quella linea rossa e quindi vivremmo una stagione caratterizzata da un campo termico sempre superiore a quello del periodo: in questo caso ci troveremmo in una condizione di persistente anomalia climatica. Un discorso a parte spetta invece per le precipitazioni perché il segnale, per quanto sia abbastanza visibile negli scenari, non è sufficientemente robusto per essere analizzato e per stilare una previsione anche per via della distanza temporale in cui ci colloca il segnale stesso, dopo il 1° aprile: per questo aspetto bisognerà quindi valutare meglio nei prossimi giorni, alla luce dei nuovi aggiornamenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera