LA DINAMICA ATMOSFERICA DELLA PRIMA FASE DEL CAMBIAMENTO, FINO A VENERDÌ 24 FEBBRAIO
SI RAFFORZA L’IPOTESI DI UN IMPORTANTE CAMBIAMENTO NELLA SECONDA PARTE DELLA SETTIMANA
La figura anticiclonica che ha condizionato il tempo negli ultimi 7-8 giorni e che ha posto fine all’unica ondata di freddo degna di nota di questa scialba stagione invernale si sta ormai attenuando sotto l’azione di una saccatura nord atlantica in fase di avvicinamento alle coste occidentali europee. Il cavo d’onda procederà al rallentatore per conquistare le latitudini mediterranee perché almeno fino a venerdì 24 il suo centro motore si collocherà molto probabilmente tra la penisola iberica e il sud della Francia e qui tenterà invano di isolarsi a goccia fredda, cioè in una circolazione chiusa di bassa pressione a tutte le quote indipendente dal flusso perturbato principale (fig. 1).
In questa fase la nostra penisola sarà esposta a un flusso meridionale che però, alle quote superiori, sorvolerà la nostra penisola assumendo una curvatura moderatamente anticiclonica e quindi sarà sfavorevole allo sviluppo delle precipitazioni organizzate: queste, invece, interesseranno i settori esposti alla risalita dei nuclei di vorticità positiva come l’area pirenaica e la Francia centro-meridionale. Fino a venerdì 24, quindi, saranno davvero poche le piogge in pianura e le nevicate sulle Alpi e cadranno in forma spesso isolata. Poi, nel corso del fine settimana, entrerà in scena un nuovo elemento del tempo: si tratterà di un impulso di aria artica continentale che, scivolando lungo il bordo orientale del campo anticiclonico delle Azzorre ben saldo sulle Isole Britanniche, si espanderà lungo i meridiani per andare molto probabilmente a interagire con la circolazione ciclonica spagnola, conferendole così una parziale libertà di movimento verso levante (fig. 2).
Bisognerà a questo punto vedere come evolverà la nuova situazione, dopo che le due circolazioni cicloniche si saranno unite in un unico sistema depressionario che, stando agli ultimi aggiornamenti analizzati sempre in chiave probabilistica, non dovrebbe ricevere la spinta sufficiente per traslare verso l’area balcanica: sembra infatti che, questa volta, l’evoluzione a goccia fredda possa andare in porto all’inizio della prossima settimana e quindi che il bacino centrale del Mediterraneo resti in condizioni depressionarie.
Gli effetti che questa dinamica lascerà sul tempo dell’Italia si vedranno sicuramente sul campo termico che sarà destinato a subire una diminuzione anche sensibile a partire dal Nord già nel corso del fine settimana, mentre per quanto riguarda la localizzazione delle precipitazioni bisognerà vedere in quale posizione andrà posizionandosi prima la saccatura e poi la goccia fredda sui mari intorno alla penisola perché da qui dipenderà anche la formazione di minimi di pressione nei bassi strati che, a loro volta, imposteranno il flusso e definiranno le aree soggette a pioggia e neve.
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera