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L’ULTIMO SUSSULTO DELLE CORRENTI ARTICHE CON GRAVE MALTEMPO ALL’ESTREMO SUD LASCERÀ DAL WEEK-END SPAZIO ALL’ANTICICLONE SUBTROPICALE

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 08 Febbraio 2023 00:00

L’ULTIMO SUSSULTO DELLE CORRENTI ARTICHE CON GRAVE MALTEMPO ALL’ESTREMO SUD LASCERÀ DAL WEEK-END SPAZIO ALL’ANTICICLONE SUBTROPICALE

Evoluzione attesa per il 9 febbraio 2023Ci eravamo lasciati nell’ultimo intervento individuando sul Mediterraneo meridionale un’area potenzialmente esposta alla formazioni di circolazioni cicloniche che sarebbero potute nascere lungo un canale di confluenza tra le fredde correnti continentali sfociate negli ultimi giorni dalla penisola balcanica e aria più temperata che staziona invece sull’entroterra nord africano. Questa dinamica si sta attuando in queste ore, dopo essere stata innescata dall’arrivo dell’ultimo impulso di aria artica che si è spinto fin sull’entroterra sahariano con la sua parte periferica e che ha così incentivato la formazione al suolo di una depressione sulla Libia, attualmente in fase di approfondimento e di parziale risalita verso nord-est.

Questa evoluzione andrà così ad esporre le nostre estreme regioni meridionali non solo a una ventilazione sempre più intensa che proverrà dai quadranti orientali e che raggiungerà intensità di burrasca forte (forza 9), ma anche a precipitazioni che nelle prossime 36-48 ore diverranno copiose e persistenti proprio laddove il flusso andrà a interagire con i rilievi e quindi dove lo sbarramento orografico (stau) sarà marcato (figg. 1 e 2). Per il settore ionico della Sicilia e per il reggino ci aspettiamo quindi una fase di spiccato maltempo e con buona probabilità bisognerà aspettare il pomeriggio di venerdì per osservare un miglioramento delle condizioni atmosferiche. La persistenza dei fenomeni manterrà quindi alta la probabilità di avere nubifragi che potrebbero portare ad avere cumulate abbondanti o molto abbondanti, anche localmente superiori ai 200 mm di pioggia sulla Sicilia sud-orientale a fine evento.

L’altezza dello zero termico, piuttosto bassa, limiterà parzialmente il riversamento a valle degli ingenti quantitativi di precipitazione che cadranno sui rilievi, dove la quota delle nevicate sarà per lo più compresa tra i 500 e gli 800 metri. Leggermente inferiore tale quota per la Calabria, dove le precipitazioni saranno però meno intense e abbondanti. Ci aspetta quindi una fase con piogge abbondanti in pianura e neve abbondante in montagna, anche a partire da quote di alta collina: in casi come questi, in cui le idrometeore cadono intensamente e costantemente, diventa però più difficile stimare proprio la quota delle nevicate perché si possono creare condizioni di omotermia all’interno della colonna troposferica e quindi non è escluso che la neve possa spingersi anche a quote più basse rispetto a quelle previste.



Sul tempo atteso sulle restanti regioni non c’è molto da segnalare, se non gli ultimi fenomeni a carattere nevoso fino a quote basse sul versante adriatico dell’appennino centro-meridionale, in probabile sconfinamento anche lungo l’entroterra costiero e le ultime precipitazioni a carattere sparso sulla Sardegna, nevose in genere oltre i 5-600 metri nella giornata di domani, giovedì 9 febbraio. Prevalenza invece di cielo sereno al Nord e sul versante tirrenico, con rasserenamenti in estensione nel corso di venerdì anche al resto della penisola. Molto freddo al mattino specie al Centro-Nord, dove si prevedono gelate notturne anche intense: con buona probabilità, sarà quella di venerdì l’alba più fredda, con minime che nelle aree interne si porteranno diffusamente e anche in maniera significativa al di sotto di 0 °C, fino a raggiungere valori intorno a -5/-6 °C in Pianura Padana e nelle valli del Centro.

Saranno queste temperature minime a chiudere questo evento invernale degno di nota, ma sicuramente non eccezionale e in linea con le canoniche irruzioni di aria fredda che ogni inverno dovrebbe contenere nella propria faretra e far scoccare come frecce anche verso la nostra penisola. Dal fine settimana, poi, entreremo in modo sempre più diretto sotto l’ala del promontorio subtropicale che porterà i propri massimi al suolo e in quota sull’Europa occidentale: una posizione ormai ben conosciuta e ricorrente che continua a penalizzare soprattutto il Nord-Ovest dove purtroppo non continua a piovere o nevicare – anche se questo non è statisticamente un periodo avaro di fenomeni – e che comporterà un sensibile aumento della temperatura in quota per l’arrivo di aria più temperata. Le temperature aumenteranno anche in pianura, ma il processo potrebbe essere più lento o parzialmente inibito dalla formazione di inversioni termiche, stante il riscaldamento delle quote superiori che rinforzerà le condizioni di stabilità.

Evoluzione attesa per il 10 febbraio 2023

Evoluzione attesa per l'11 e il 12 febbraio 2023


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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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