ECCO CHE COSA SONO LE PIOGGE AUTUNNALI
ECCO CHE COSA SONO LE PIOGGE AUTUNNALI
Siamo interessati dal passaggio di una perturbazione atlantica che si lega a una circolazione ciclonica in evoluzione piuttosto rapida verso le regioni meridionali perché incalzata da una rimonta dell’alta pressione che entro domani strozzerà la saccatura in cui si muove il sistema nuvoloso. Si tratta di una situazione meteorologica che certamente porta precipitazioni più diffuse rispetto a quelle che possono cadere durante il passaggio di condizioni di instabilità perché la formazione di un minimo di pressione anche al livello del mare fornisce un contributo alla genesi dei fenomeni accentuando le convergenze delle correnti.
Abbiamo più volte anche detto, però, che una situazione come quella che stiamo sperimentando adesso rappresenta una sorta di goccia nel mare anticiclonico in cui navighiamo ormai da molto tempo perché si tratta di cambiamenti del tempo fini a se stessi che servono solo a rompere temporaneamente l’egemonia della stabilità atmosferica e non contribuiscono a far cambiare radicalmente la configurazione sinottica, per farle assumere una veste più consona al periodo. Lo schema del cambiamento del tempo che stiamo sperimentando e che siamo soliti commentare avvalendoci come sempre dei prodotti della modellistica numerica, ci mostra infatti una saccatura in fase di strozzamento, come se di trovasse stretta sempre più da una morsa anticiclonica (figura a sinistra). Si tratta di una dinamica che obbliga la circolazione di bassa pressione a tagliare i ponti con il flusso perturbato principale e quindi a isolarsi alle nostre latitudini, per poi essere riassorbita e scomparire.
Se è vero che in tempi di magra non si butta via nulla perché è preziosa anche la singola goccia di pioggia che cade, è anche vero che non possiamo assolutamente dire che un disegno del genere, in novembre, può essere considerato di stampo autunnale a tutti gli effetti.
L’autunno, quello vero, è ben altro.
L’autunno è una saccatura atlantica che prende in mano le redini del gioco alle nostre latitudini e che quindi agisce indisturbata perché non ostacolata da strutture anticicloniche ingombranti che tolgono spazio al suo sviluppo (figura a destra). L’autunno è un flusso di correnti fredde che viene veicolato dal bordo occidentale del cavo d’onda verso l’entroterra nord africano per stimolare da qui la risalita di aria calda che si muove lungo il bordo orientale della medesima conca depressionaria trasportando vorticità ciclonica, cioè quella condizione che provoca il calo della pressione atmosferica anche nei bassi strati e la formazione di nuvolosità e precipitazioni organizzate e piuttosto continue nel tempo.
L’autunno è, in sostanza, uno stato atmosferico in cui è il motore ciclonico a decidere tempi, modi e sviluppo di un peggioramento, senza dover guardare l’orologio perché i tempi stringono e a breve deve ritornare l’alta pressione. L’autunno non è una pausa tra lunghe fasi di bel tempo, ma dovrebbe essere il normale iter meteorologico in cui sono i giorni soleggiati ad essere un intermezzo tra una perturbazione e l’altra, in ingresso da ovest, con aria fredda che scende e aria calda che sale per costruire le fondamenta di un peggioramento strutturato e portare così le precipitazioni anche in quell’angolo d’Italia che può affidarsi allo scirocco per vedere cadere dal cielo l’oro bianco in montagna e trasparente in pianura. I tempi della «toccata e fuga» dovrebbero essere finiti ormai da un pezzo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera