L’IMPRONTA DI UN OTTOBRE ECCEZIONALE SUL BACINO DEL MEDITERRANEO
L’IMPRONTA DI UN OTTOBRE ECCEZIONALE SUL BACINO DEL MEDITERRANEO
Ottobre 2022 si appresta a entrare nella storia climatologica europea per la prolungata ed eccezionale fase di stabilità atmosferica che lo ho contraddistinto e che ha trasformato il mese centrale dell’autunno meteorologico in un lungo periodo dalle caratteristiche prettamente estive, in particolar modo sul Mediterraneo centro-occidentale. Il segnale medio che infatti emerge tenendo conto dall’evoluzione atmosferica degli ultimi 30 giorni non lascia spazio ad alcun dubbio su chi sia stata la figura anticiclonica dominante: il promontorio nord africano. Con la sua forma tipica a cupola, che si eleva dall’entroterra sahariano, questa figura barica si è rivelata una vera e propria mattatrice sul palcoscenico delle nostre latitudini, tanto da causare un’intensa anomalia della circolazione con il rigonfiamento spropositato delle superfici isobariche che strutturano l’atmosfera alle diverse quote. Basti per esempio pensare che il piano isobarico di 500 hPa è lievitato mediamente di circa 80-90 metri, raggiungendo quote che di solito si dovrebbero avere in agosto (fig. 1, fonte NOAA).
È stata questa una conseguenza dell’aria calda subtropicale che quasi ininterrottamente è stata pilotata verso il settore sud-occidentale europeo e che ha così permesso alla colonna atmosferica di mantenere una struttura ancora estiva a tutti gli effetti. D’altro canto a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri di quota, il riscontro di questa condizione marcatamente anomala lo troviamo in un campo termico che è stato, mediamente, tra i 2.6 e i 3.2 °C superiore alla media climatologica dell’ultimo trentennio. La persistenza della campana anticiclonica, simbolo inequivocabile di una condizione atmosferica di blocco intenso e persistente, ha di fatto isolato il bacino del Mediterraneo da ogni serio tentativo delle correnti perturbate atlantiche di prendere in mano le redini del nostro tempo.
Questa situazione ha quindi permesso che si conservasse quasi inalterata l'anomalia termica delle acque superficiali del Mediterraneo che abbiamo registrato a fine agosto. Ci troviamo così con temperature ben superiori alle medie climatologiche del periodo: tra la Corsica e la Francia, al largo del Golfo del Leone, persistono infatti aree dove le acque sono più calde della norma anche di 5 °C (fig. 2, fonte Copernicus).
C’è ancora molta energia in gioco. Un’energia che al momento non trova alcuna valvola di sfogo solo perché non sono intervenute forzanti esterne per cambiare lo stato di equilibrio di un sistema che è ancora complessivamente ingessato. In attesa di vedere se in futuro assisteremo a cambiamenti radicali – che per ora non si scorgono neanche guardando gli orizzonti delle linee di tendenza – non ci resta di sapere quale sarà il peso di questa anomala situazione in Italia dal punto di vista termico e pluviometrico, con le analisi elaborate dall’ISAC-CNR. Ne parleremo sicuramente nei prossimi giorni.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera