2022, L’ANNO DELLE INTENSE E RICORRENTI ONDATE DI CALDO
2022, L’ANNO DELLE INTENSE E RICORRENTI ONDATE DI CALDO
Ogni ondata di calore è capace di lasciare il segno nel bilancio termico mensile di una regione nel momento in cui è intensa, è persistente ed è ricorrente. L’ultima della serie in questo 2022 è quella che ci sta interessando da diversi giorni e che ci traghetterà nell’ultimo mese di un autunno meteorologico che si sta rivelando tale solo sulla carta. È l’ultima ondata di caldo di una quasi continua ondata di caldo che dall’inizio del mese ha visto, per ben tre volte, prevalere la spinta del promontorio nord africano verso il Mediterraneo centro-occidentale e la vicina area continentale. La situazione osservata oggi, sabato 29 ottobre, è quindi solo l’ultima pennellata di rosso che la struttura subtropicale ha lasciato sull’Europa per evidenziare un quadro termico diffusamente e intensamente anomalo, con scarti positivi dalla climatologia del periodo 1979-2000 che nel settore centrale del nostro continente e nel Nord Italia sono stati per lo più compresi tra 8 e 12 °C (fig. 1).
Si tratta di un’anomalia pesante che è destinata a lasciare inevitabilmente il segno nel bilancio termico mensile perché andrà a definire ancora meglio i contorni del quadro anomalo, dalle stesse caratteristiche, che questo mese di ottobre ha costruito dal primo giorno in cui ha iniziato la sua corsa grazie ad una dinamica atmosferica che, come abbiamo potuto osservare, è stata sostanzialmente ferma. In altre parole, una dinamica che è diventata più «statica dell’atmosfera» per la persistenza dello stesso disegno sinottico che ha fatto prevalere i flussi dalle latitudini subtropicali. In questo 2022, però, ottobre è solo uno dei tanti mesi che ha subìto gli effetti di questa condizione meteorologica pietrificata e quindi pesantemente condizionata dallo stesso disegno atmosferico. Ne dà testimonianza, per esempio, l’andamento della temperatura mensile degli ultimi dieci mesi che è stata registrata in Francia a scala nazionale (fig. 2).
La regione francese è risultata infatti essere una delle aree europee maggiormente penalizzata dalla persistenza del medesimo segnale atmosferico di matrice subtropicale che, come si può osservare, è stato particolarmente evidente in febbraio, maggio, giugno, luglio, agosto e infine ottobre. In questi sei mesi l’anomalia termica su scala nazionale è stata sempre uguale o superiore ai 2 °C anche se è stato proprio quest’ultimo mese, giunto ormai al termine, a rubare la scena e ad attirare su di sé i riflettori per illuminare una condizione molto anomala che emerge da un quadro già pesantemente anomalo. Seguono due mesi più caldi del normale in misura più contenuta (marzo, con +0.9 °C e settembre con +0.7 °C), un mese in media (aprile, con +0.1 °C) e un mese leggermente sotto media (gennaio con -0.5 °C).
Dicevamo proprio all’inizio che… « Ogni ondata di calore è capace di lasciare il segno nel bilancio termico mensile di una regione nel momento in cui è intensa, è persistente ed è ricorrente». Ecco, le anomalie di temperatura di febbraio, maggio, giugno, luglio, agosto e ottobre sono state sapientemente forgiate proprio da questa caratteristica del tempo: quella di lasciare campo libero alla sola ed unica figura barica che sa gonfiarsi di aria calda come una mongolfiera per poi chiudere le aree in cui si sposta dentro a una bolla di calore. A febbraio come a maggio, a giugno come a luglio, ad agosto come a ottobre. C’è una sola frase che sintetizza il quadro che vi ho appena spiegato: è «aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di caldo». Gli effetti sono sotto i nostri occhi e ben visualizzabili in quelle barre rosse che fanno a gara a chi si spinge più in alto.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera