EVOLUZIONE DOPO FERRAGOSTO: LE PROBABILI TAPPE DELLA DINAMICA ATMOSFERICA
EVOLUZIONE DOPO FERRAGOSTO: LE PROBABILI TAPPE DELLA DINAMICA ATMOSFERICA
Ci sono novità sull’evoluzione del tempo che potrebbe accompagnarci subito dopo Ferragosto. Qualche giorno di ripetuti ricalcoli hanno dato modo al sistema probabilistico del centro europeo ECMWF di iniziare ad avere idee un po’ più chiare su quelle che potrebbero essere le tappe della dinamica atmosferica fino alla fine della seconda decade di questo mese. Nel delineare la tendenza a lungo termine, ci eravamo infatti lasciati con un ampio ventaglio di soluzioni che da mercoledì 17 variavano tra una sesta ondata di calore e una classica burrasca di Ferragosto: oggi possiamo dire che ci troveremo nel mezzo, nel senso che sono aumentate le probabilità di avere una nuova avvezione di aria calda subtropicale, ma anche che la dinamica che ne sarà l’artefice sarà diversa dalle evoluzioni che, proprio durante questa estate, hanno dato vita alle persistenti ondate di caldo.
Osservando infatti la previsione calcolata in ottica probabilistica, si apprezza una maggiore vitalità del flusso portante che non dovrebbe quindi fare assumere alla circolazione atmosferica caratteristiche di blocco. Vediamone il perché.Nella prima parte della prossima settimana (fig. 1), l’approccio di una saccatura nord atlantica verso la penisola iberica inizierà a costruire i presupposti per la risalita di latitudine del promontorio nord africano, in particolare verso le nostre regioni centro-meridionali che saranno più direttamente esposte all’azione di questa figura barica. Ma se durante questa stagione siamo stati spettatori di cavi d’onda impossibilitati a traslare verso levante e ad evolvere spesso in gocce fredde facendo così assumere al promontorio caratteristiche di persistenza, pare che in questo caso sia probabile una risoluzione più rapida dell’evoluzione, tanto da poter parlare di onda calda mobile incalzata dalla saccatura.
L’avvezione di aria subtropicale, che si attiverà tra martedì 16 e mercoledì 17 portando al Centro-Sud anomalie positive di temperatura anche superiori ai 6-7 °C (fig. 2, a sinistra), entro la fine della seconda decade dovrebbe lasciare così il posto all’ingresso di aria relativamente più fresca in quota, in grado di riportare grosso modo le temperature attorno alle medie climatologiche del periodo (fig. 2, a destra): le condizioni di caldo, a tratti anche intenso, dovrebbero quindi concentrarsi in circa 2-3 giorni.
Per il Nord Italia e in modo più marginale per il Centro, questa dinamica comporterà inevitabilmente il passaggio di una perturbazione temporalesca che potrebbe avvenire tra mercoledì 17 e giovedì 18, trovandosi queste regioni nella zona di confine tra il richiamo di aria calda e l’afflusso di correnti più fresche e instabili atlantiche che entreranno in seno alla circolazione ciclonica della saccatura.
Il successivo ripristino delle condizioni di stabilità atmosferica avverrà probabilmente per mano dell’Anticiclone delle Azzorre che riceverà la spinta di estendere la sua azione al Mediterraneo occidentale grazie alla probabile intensificazione del flusso zonale lungo la fascia latitudinale passante per l’Europa centrale e il vicino Oceano.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera