NELLA PRIMA PARTE DELLA PROSSIMA SETTIMANA L’APICE DELL’ONDATA DI CALDO
NELLA PRIMA PARTE DELLA PROSSIMA SETTIMANA L’APICE DELL’ONDATA DI CALDO
In questi giorni in Pianura Padana le temperature massime si sono portate tra i 27 e i 30 °C, con isolati picchi superiori. Anche se non si tratta di valori eccezionali e particolarmente elevati in senso assoluto, stiamo parlando di anomalie significative in senso relativo e quindi rispetto al periodo, visto nella seconda decade di maggio le temperature massime sul Nord Italia dovrebbero oscillare intorno ai 21-23 °C.
Sono questi gli effetti della prima ondulazione subtropicale che sta interessando la nostra penisola e che porta condizioni climatiche estive anche sulle nostre regioni centro-meridionali, sebbene qui l’intensità del caldo sia più attenuata lungo le coste dove le brezze provenienti da una superficie marina ancora fresca inibiscono in parte il riscaldamento.
Come abbiamo detto nelle precedenti analisi, questa prima fase anticiclonica si intensificherà all’inizio della prossima settimana, dopo aver lasciato transitare tra domani (sabato 14) e domenica 15 modeste condizioni di instabilità sulle regioni settentrionali, i cui rilievi alpini e prealpini in particolare vedranno molto probabilmente la formazione di qualche rovescio o temporale in locale sconfinamento verso le alte pianure.
La nuova pulsazione anticiclonica, prevista più strutturata e più slanciata in senso meridiano, raggiungerà probabilmente l’apice della propria intensità tra martedì 17 e giovedì 19 maggio, quando sull’Europa centro-occidentale e sull’Italia risulterà maggiormente protesa dall’entroterra marocchino-algerino la cresta del promontorio (fig. 1). Assumendo questa forma, lo schema sinottico favorirà da un lato il massimo contributo dell’avvezione di aria calda subtropicale sulla penisola iberica, la Francia e i Paesi Bassi e dall’altro il massimo contributo della compressione adiabatica sull’Europa centrale e, limitatamente all’Italia, sulle nostre regioni settentrionali, il versante tirrenico centro-settentrionale e la Sardegna. Quel segno «meno» sulla cartina ci dice infatti che, in prossimità dell’asse del promontorio (linea nera tratteggiata) e alla sua destra, all’interno della colonna atmosferica si raggiunge la massima vorticità negativa, cioè quella caratteristica dei campi anticiclonici che intensifica i moti discendenti e di schiacciamento degli strati d’aria verso il basso, da cui ne deriva un contributo al loro riscaldamento. Ai fini pratici, ciò significa che nella prima parte della prossima settimana andremo incontro a un ulteriore e generalizzato aumento del campo termico un po' su tutte le nostre regioni, ma con i valori massimi che al Nord, sul versante tirrenico centro-settentrionale e sulla Sardegna potrebbero raggiungere abilmente i 30 °C e superarli con picchi fino a 32-33 °C: su queste regioni potremmo quindi localmente registrare temperature massime fino a 10 °C oltre le medie del periodo.
Questa seconda ondulazione subtropicale completerà così la fase di «caldo anomalo» iniziata in questi giorni e che, come detto, potrebbe durare almeno fino alla fine della seconda decade. A tal proposito, L’Extreme Forecast Index (EFI) elaborato dal Centro Europeo ECMWF (fig. 2) ci fornisce una stima dell’estensione dell’anomalia termica sull’Europa occidentale e della sua persistenza, prevista almeno fino al 21 maggio.
In particolare, si nota come risulti piuttosto estesa l’area contrassegnata da un valore di EFI maggiore o uguale a 0.7 (entro la linea rossa tratteggiata), cioè maggiore o uguale a un valore di soglia indicativo di un’anomalia significativa che diventa molto significativa e può diventare eccezionale quando supera il valore 0.8 e tende all’unità: a tal proposito, nei prossimi giorni queste condizioni potrebbero interessare l’area centro-meridionale della Francia e quella pirenaica.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera