ANALISI DEI DUE DIVERSI SCENARI CHE CARATTERIZZERANNO IL TEMPO NELLA SETTIMANA DI NATALE
ANALISI DEI DUE DIVERSI SCENARI CHE CARATTERIZZERANNO IL TEMPO NELLA SETTIMANA DI NATALE
Entriamo un po’ più nel dettaglio nella dinamica atmosferica che ci attende nella settimana di Natale perché saranno due gli scenari che caratterizzeranno il tempo dell’Italia. Entro mercoledì 22 dicembre la nostra penisola sarà lambita da un’irruzione di aria artica che con il suo nucleo più gelido interesserà l’Europa centro-orientale, mentre da giovedì 23 subentreranno in modo graduale correnti occidentali umide e più miti che accompagneranno molto probabilmente il passaggio di alcune perturbazioni entro domenica 26.
Un modo per notare l’avvicendamento tra queste due diverse circolazioni è osservare le previsioni di insieme relative all’andamento del campo termico a 850 hPa (circa 1500 metri) e delle precipitazioni, distinguendo per macroaree in modo da poter cogliere anche alcuni spunti didattici su come l’interazione tra i flussi e l’orografia complessa della nostra penisola possa condizionare proprio il tipo di tempo delle nostre regioni.
In tutte le figure allegate, il fascio di previsioni in alto indica l’andamento della temperatura rispetto alla media climatologica dell’ultimo trentennio indicata dalla linea rossa in grassetto, mentre il fascio di previsioni che poggia sull’asse delle date si riferisce all’andamento delle precipitazioni. Vediamo allora che cosa possiamo dire. Sul Nord Italia (fig. 1) si apprezza il notevole calo termico, stimabile in 13-15 °C, che avremo in quota nel corso giornata di domani (lunedì 20), quando sulla Pianura Padana si faranno strada i refoli dell’irruzione fredda destinata a interessare in modo più diretto la penisola balcanica: a circa 1500 metri si passerà così in 24 ore da temperature che saranno di 8-10 °C oltre le medie del periodo a temperature che si porteranno di 4-6 °C sotto le medie e che si manterranno in questo stato fino alla sera di mercoledì 22. Saranno così le aree alto-collinari e montuose a risentire maggiormente del brusco calo termico, mentre nei bassi strati si potrà avere anche un aumento della temperatura dove il flusso orientale riuscirà a rompere l’inversione termica che sta agevolando la formazione di nebbie e che mantiene le stesse temperature su valori bassi anche di giorno. Questa situazione potrebbe risultare più probabile tra il Veneto e l’Emilia Romagna perché qui la ventilazione orientale potrebbe risultare più incisiva, al contrario della Pianura Padana centro-occidentale dove è prevista più debole. Da giovedì 23, invece, si apprezza un rialzo termico che accompagnerà l’arrivo di precipitazioni: è questo il segnale che annuncerà il cambio di scenario con l’ingresso di correnti più miti e umide di origine atlantica.
Sulle regioni centro-meridionali (figg. 2 e 3) il calo termico previsto tra domani (lunedì 20) e martedì 22 dicembre sarà più contenuto rispetto al Nord e, tra i due versanti, più incisivo su quello adriatico perché maggiormente esposto alle correnti orientali: su questo settore, i refoli di aria fredda faranno probabilmente diminuire la temperatura in quota di 8-10 °C mentre al suolo il calo sarà più modesto e riguarderà in particolare i valori massimi. Anche in questo caso il cambiamento di circolazione è previsto giungere già nel corso di giovedì 23, quando le correnti atlantiche porteranno aria mite e faranno sensibilmente aumentare la probabilità di avere precipitazioni sul versante tirrenico.
Se quindi dalla Toscana alla Calabria tirrenica si prevede il graduale ritorno delle piogge entro domenica, dalla Romagna alla Calabria ionica rimarrà in generale bassa la probabilità di avere precipitazioni perché tutto il versante orientale si trova, come è noto, sottovento alle correnti in arrivo da ovest. In questo caso bisognerà quindi valutare se la ventilazione occidentale sarà sufficientemente intensa da determinare venti di caduta e quindi episodi di “garbino”.Le due Isole Maggiori (fig. 4) saranno invece le due regioni che risentiranno in maniera minima dell’irruzione fredda (tanto da poter parlare appena di oscillazioni termiche), mentre da giovedì 23 saranno anch’esse raggiunte dalle miti correnti atlantiche che però, almeno in una prima fase, sarebbero ancora associate ad una bassa probabilità di avere precipitazioni, specie in Sicilia.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera