CAMBIO DI SCENARIO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
CAMBIO DI SCENARIO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
Entro venerdì 15 la dinamica atmosferica completerà la serie di irruzioni di aria molto fresca che hanno condizionato questi giorni di ottobre a cavallo tra la prima e la seconda decade e che sono state responsabili di una fase fredda per il periodo, in particolar modo per le nostre regioni centro-meridionali.
Già a partire dal fine settimana si assisterà ad un primo rialzo termico incentivato dall’attenuazione delle correnti settentrionali, anche se lo stato del tempo sarà ancora influenzato da una certa variabilità legata al transito lungo la penisola di una blanda depressione in quota che favorirà il passaggio di nuvolosità per lo più improduttiva e quindi associata a precipitazioni poco probabili. Si chiuderà così l’influenza sull’Italia di una circolazione che ha visto, a scala sinottica, l’instaurarsi di un disegno barico caratterizzato prima dall’ingresso sul Mediterraneo di figure depressionarie secondarie che hanno assunto la forma di gocce fredde e successivamente da un promontorio bloccante in Oceano Atlantico che proprio in queste ore sta facendo da spalla al transito della saccatura sull’area balcanica, responsabile proprio del culmine del raffreddamento che ci interesserà entro le prossime 48 ore.
Durante la prima parte della prossima settimana, invece, assisteremo molto probabilmente a un cambio di scenario legato alla formazione di una nuova marcata ondulazione del flusso perturbato. Dove adesso è presente il promontorio bloccante potrebbe infatti insediarsi una conca depressionaria ben sviluppata lungo i meridiani tanto che il suo asse, rappresentato in figura dalla linea tratteggiata, tra martedì 19 e mercoledì 20 ottobre potrebbe allungarsi per ben oltre trenta gradi di latitudine e unire così le Isole Svalbard a quelle delle Azzorre. Questa dinamica comporterebbe ovviamente una rimonta anticiclonica sull’area mediterranea e dell’Europa centrale dove l’instaurarsi di un flusso meridionale porterebbe ad avere una fase decisamente mite, specie di giorno. A questa situazione si legheranno però anche le possibilità che le perturbazioni atlantiche possano tornare a interessare il nostro continente passando dalla porta occidentale e quindi a entrare nel Mediterraneo dalla Spagna e dalla Francia, per poi evolvere verso l’Italia seguendo una tabella di marcia impostata dalle correnti occidentali. A causa della bassa predicibilità che oggi aleggia ancora attorno alla linea di tendenza che va oltre i sette giorni, non sappiamo ancora quale potrebbe essere l’evoluzione più probabile di questa saccatura e quindi se è credibile il passaggio di una perturbazione sulla nostra penisola o solo su alcune sue regioni entro il prossimo fine settimana. Certo è che questo nuovo scenario rappresenterà senz’altro un primo passo utile per l’eventuale impostazione di una dinamica nuovamente zonale e quindi più in linea con la stagione autunnale.Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera