Immagine Il clima della regione Lombardia
Descrivere in poche parole il clima della Lombardia è un'impresa.Certamente di tipo temperato subcontinentale, è tuttavia estremamente variegato a causa... Leggi tutto...
Video rubrica Tempo al Tempo

Il VIDEO-METEO del Capitano Sottocorona

Iscriviti al nostro canale Youtube!

Immagine Previsioni meteo Campania - Mappe grafiche dettagliate delle 24 ore
Le previsioni meteo per la regione Campania. Il tempo atteso per i prossimi giorni. Riassunto nelle... Leggi tutto...
Immagine Meteo e Clima in Provincia di Brescia
La provincia di Brescia è una provincia italiana della Lombardia, seconda per numero di abitanti... Leggi tutto...
Immagine I più grandi eventi meteorologici della storia - Paolo Corazzon
: cosa si nasconde dietro al mito del Diluvio Universale? Quanto incisero le condizioni... Leggi tutto...
Immagine Il Tempo per tutti e Tempo, Vita e Salute - Guido Caroselli
Nato a Roma il 28 Luglio 1946, è Meteorologo, esperto di clima e di ambiente, giornalista.È stato... Leggi tutto...
Immagine TRA DOMANI E LUNEDÌ IL CALDO INTENSO SARÀ SPAZZATO VIA DA FORTI TEMPORALI: PRO...
Siamo alla vigilia di un importante cambiamento dello stato del tempo che sarà impostato... Leggi tutto...
Immagine LE MOTIVAZIONI DELL’INTENSA FASE TEMPORALESCA IN TRANSITO TRA VENERDÌ E SABAT...
Prima di dettagliare la previsione della fenomenologia prevista soprattutto le nostre regioni... Leggi tutto...

Le ultimissime dal Televideo RAI

Anteprima Televideo RAI

ESTREMI METEO OGGI. RETE LMT

TEMPO DI NATALE, SECONDA INDAGINE: QUALCHE DETTAGLIO IN PIÙ SULLA CONFIGURAZIONE A SCALA SINOTTICA

Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 17 Dicembre 2020 17:00

TEMPO DI NATALE, SECONDA INDAGINE: QUALCHE DETTAGLIO IN PIÙ SULLA CONFIGURAZIONE A SCALA SINOTTICA

Previsione media d'ensemble per il 25 Dicembre 2020Dopo aver lasciato alla modellistica numerica due giorni di tempo per ricalcolare gli scenari attesi per Natale partendo dalle condizioni iniziali aggiornate, vediamo se oggi possiamo cogliere rispetto alla prima indagine qualche elemento in più che possa aiutarci a comprendere, ancora per sommi capi, se è possibile ipotizzare una prima bozza della configurazione barica che potrebbe formarsi a scala sinottica proprio per il 25 dicembre.

Propongo, a tal proposito, l’ultimo aggiornamento disponibile della previsione media di ensemble del campo di altezza di geopotenziale a 500 hPa calcolata sempre dal sistema probabilistico del Centro Europeo ECMWF per fare notare al lettore come, rispetto a quanto è stato scritto nell’articolo pubblicato il 15 dicembre, ci troviamo di fronte a una sostanziale conferma sulla forma dell’ondulazione, con la coppia cresta-cavo che dovrebbe collocarsi orientativamente tra il vicino Oceano Atlantico e i settori occidentali europei come viene mostrato dall’andamento delle quattro linee nere tratteggiate (figura 1).

Proprio sul continente si apprezza anche una prima diminuzione dell’incertezza che accompagna il disegno barico medio e che si traduce in una maggiore affidabilità circa il fatto che il cavo dell’onda possa in qualche modo concretizzarsi. Non possiamo però trascurare la presenza di un’incertezza ancora elevata a monte dell’ondulazione, all’interno di quel volume di atmosfera che è compreso tra le coste orientali del Canada e il settore oceanico a sud della Groenlandia dove, allo stesso tempo, sembra venir meno anche il segnale ondulatorio: è questa la variante che emerge oggi rispetto all’ultima analisi ed è questo particolare, non di poco conto, a poter condizionare le dinamiche di una possibile irruzione di aria fredda che potrebbe muoversi verso le basse latitudini europee proprio attorno al Natale.


Uno dei possibili scenari calcolati dal modello per il 25 Dicembre
Perché questa variante è importante? Per comprendere meglio cosa comporta la perdita del segnale ondulatorio a monte della coppia cresta-cavo focalizziamo per un attimo l’attenzione su una delle 50 previsioni valide sempre per Natale (figura 2): la mappa non ha ovviamente ancora alcun valore previsionale e serve solo a far capire al lettore la complicazione che comporta proprio questo cambiamento “locale” del disegno sinottico medio. La perdita del segnale ondulatorio a monte sarebbe dovuta a un disturbo zonale (cioè che si muove da ovest verso est) causato da un’accelerazione della corrente a getto in uscita dal continente americano che ostacolerebbe l’espansione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre, impedendogli di strutturarsi al meglio e facendolo in parte cedere sotto la spinta occidentale.

Possiamo quindi ipotizzare che una siffatta dinamica non potrà favorire una corposa irruzione di aria fredda verso le basse latitudini perché il tutto si giocherà sulla tempistica, vale a dire su quanto tempo avrà a disposizione la configurazione per prelevare e far muovere verso sud più aria fredda possibile prima che il disturbo zonale affievolisca lo scambio meridiano. Potremmo quindi essere di fronte a un’irruzione in divenire, cioè che si attua mentre la configurazione sinottica che ne ha dato il via nel frattempo tende a modificarsi. Per capirne di più ci ritorneremo in una delle prossime analisi: sicuramente, riducendosi l’orizzonte temporale, riusciremo a cogliere qualche altro interessante dettaglio.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

Stampa