ALCUNE CONSIDERAZIONI PRIMA DELLE PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI
ALCUNE CONSIDERAZIONI PRIMA DELLE PREVISIONI PER I PROSSIMI GIORNI
A partire da domani inizieremo a dettagliare la previsione relativa all’intenso passaggio perturbato che ci terrà compagnia nel fine settimana, con strascichi anche all’inizio della prossima. Le dinamiche atmosferiche peculiari, da cui dipenderà la localizzazione degli eventi più intensi capaci di far ricadere sul terreno ingenti quantitativi di pioggia, saranno essenzialmente due: lo sbarramento offerto dai rilievi alpini e appenninici alle correnti meridionali (stau) e la convergenza tra flussi provenienti da direzioni diverse.
Giusto per avere un’idea, nell’immagine allegata è raffigurata la previsione della velocità del vento a 2 metri (espressa in km/h) per la serata di venerdì 2 ottobre, quando inizierà probabilmente la fase più critica del peggioramento.
Il campo di vento qui raffigurato è ovviamente da intendere in continua evoluzione ora dopo ora, come del resto saranno in continua evoluzione anche le dinamiche di interazione tra flusso e orografia e le dinamiche impostate dalle convergenze.
Possiamo allora ben comprendere come piccole variazioni della velocità e della direzione di provenienza dei flussi possano spostare i picchi di precipitazione che, osservati su modello ricorrendo alle macchie colorate, devono essere interpretati solo ed esclusivamente come una stima della cumulata di pioggia che potrebbe cadere, affetta comunque da un errore che può anche essere rilevante.
Anche perché, come abbiamo più volte detto su questa pagina, il modello è un simulatore del comportamento dell’atmosfera e del territorio su cui la circolazione atmosferica si muove. In secondo luogo, più il fenomeno è localizzato (come per esempio una convergenza), maggiore è la difficoltà da parte del modello stesso nel poter inquadrare questo fenomeno.
Ecco perché le chiamiamo “previsioni del tempo” e non “certezze del tempo”. Credo però che, proprio per toccare con mano il lavoro di un meteorologo, sia necessario a volte far vedere anche un “dietro le quinte” come questo perché penso che aiuti a capire quanto sia importante la prudenza del delineare soprattutto quelle evoluzioni che potrebbero comportare criticità.
Se si aspettano quindi gli ultimi aggiornamenti per elaborare una previsione più realistica possibile, un motivo sicuramente c'è. Teniamolo sempre a mente.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera