INVERNO 2020: BILANCIO DEI PRIMI DUE MESI E TENDENZA PER FEBBRAIO
INVERNO 2020: BILANCIO DEI PRIMI DUE MESI E TENDENZA PER FEBBRAIO
I primi due mesi dell’inverno meteorologico volgono ormai al termine senza aver lasciato alcuna traccia di freddo sull’intero continente europeo.
Il segnale dominante è stato infatti impostato dalle correnti occidentali che, senza sosta, hanno iniettato continuamente masse d’aria umide e miti fin nel cuore della Russia e della Siberia, dove sono state registrate anomalie termiche positive davvero molto pesanti.
Limitatamente all’Europa, il tepore oceanico veicolato da un’azione zonale molto energica del Vortice Polare ha costruito giorno dopo giorno scarti positivi dalla statistica del trentennio 1981-2010 che hanno raggiunto picchi per lo più compresi tra 4 e 7 °C sia in dicembre che in gennaio su una vasta area compresa tra la penisola balcanica, la penisola scandinava e la vicina Russia, cioè in quelle aree in cui questo tipo di circolazione occidentale è praticamente in antitesi con il regime di continentalità governato da una prevalenza del flusso freddo o gelido di matrice artica o continentale, come vorrebbe proprio la climatologia.
Un bilancio termico bimestrale di questo tipo inizia ora a dare fondamento a considerazioni secondo cui quello in corso, per il nostro continente, possa davvero essere considerato un anno senza inverno, cioè un anno in cui la stagione fredda non è pervenuta.
In effetti, guardando le proiezioni climatiche calcolate proprio per febbraio 2020 per esempio dal NCEP americano, pare che lo stesso segnale dominante che ha caratterizzato dicembre e gennaio possa proseguire mediamente indisturbato ancora nelle prossime quattro settimane. Non stiamo ovviamente parlando in questo caso di una previsione meteorologica, bensì di una proiezione climatica in cui viene valutata la robustezza e l’intensità del segnale di anomalia relativo alla circolazione atmosferica su vasta scala: in questo caso, per esempio, guardiamo alle anomalie della temperatura a 2 metri e delle precipitazioni.
Pur tenendo presente che si tratta di proiezioni sperimentali e che quindi è doveroso procedere con estrema cautela nell’uso che ne viene fatto per il grande pubblico, mi preme far semplicemente notare a voi lettori due aspetti.
In primo luogo, è innegabile come il segnale dell’anomalia termica positiva sia robusta e estesa su tutto il continente: anche trascurando il valore dell’anomalia stessa per via dell’incertezza che ha il modello climatico nel delineare lo stato più probabile, è evidente a tal punto il peso dell’impronta “caldo anomalo” su vasta scala che diventa a mio giudizio poco probabile un errore di calcolo del modello. In secondo luogo, diventa per logica veritiero ritenere che il segnale di temperature decisamente superiori alla media dipenda da una reiterata azione perturbata da parte del flusso perturbato atlantico che continuerebbe a solcare senza problemi i paralleli dell’Europa centro-settentrionale, cioè dove il modello ritiene probabile avere precipitazioni superiori alla media climatologica.
Inferiori alla media, invece, in area mediterranea denoterebbero invece un’azione più massiccia su questi settori della fascia anticiclonica subtropicale. Verificheremo strada facendo se poi, anche febbraio, seguirà le orme di dicembre e di gennaio proprio come suggerirebbe questa proiezione mensile.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera